In questo video è documenta la ricostruzione fisica e animata di Spinosaurus aegyptiacus, un gigantesco predatore adattato alla vita nell'acqua, più grande del Tirannosauro Rex. Grazie alla cocciutaggine di un ricercatore è stato possibile ricostruire lo scheletro del più grande dinosauro predatore conosciuto (e c'entra anche Milano)
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Mettendo insieme fossili scoperti in Marocco e conservati in diverse parti del mondo, Nizar Ibrahim dell’Università di Chicago (Stati Uniti) insieme con altri colleghi ha scoperto che lo Spinosauro, il più grande dinosauro predatore conosciuto, era sostanzialmente un animale acquatico, paragonabile ai coccodrilli dei nostri tempi, solo molto più grande e spaventoso. La scoperta è stata resa possibile grazie all’analisi di diversi fossili, alcuni dei quali acquisiti e conservati presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano, ed è stata pubblicata di recente sulla rivista scientifica Science.

Secondo i ricercatori lo Spinosauro era un formidabile predatore e si nutriva soprattutto di animali marini, forse anche di squali. Una vita semiacquatica per questo dinosauro aveva senso, considerato che viveva nel Nordafrica in un’era in cui la zona era una grande palude tropicale.
La storia recente dello Spinosauro e della scoperta delle sue caratteristiche è affascinante almeno quanto la sua storia passata, quando nuotava e cacciava tra le acque dell’Africa del nord. Il primo scheletro parziale ben conservato del dinosauro era stato scoperto ai primi del Novecento ed era conservato a Monaco, in Germania, I fossili andarono perduti nel 1944 a causa di un bombardamento degli Alleati contro i nazisti. Fu una grave perdita per i paleontologi, che per anni cercarono nuovi reperti per scoprire qualcosa di più su uno dei più grandi predatori mai vissuti sulla Terra, più grande del Tirannosauro.

Ibrahim acquisì i reperti e li portò in una università di Casablanca, ma dopo essersi sentito dire che non era possibile confermare l’origine dei fossili, decise di portarli con sé in Irlanda, dove stava scrivendo una ricerca sul Cretaceo in Marocco. Non riuscendo a scoprire qualcosa di nuovo sui reperti, decise di affidarli all’università di Casablanca, in attesa della scoperta di altri fossili del dinosauro. L’attesa si rivelò proficua e un paio di anni dopo Ibrahim riuscì a rintracciare diversi altri fossili, alcuni dei quali acquisiti e conservati presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano. I reperti avevano le stesse caratteristiche di quelli che aveva trovato nel 2008 grazie al cercatore di fossili.
Dopo qualche anno e la mediazione di un collega, nel 2011 Ibrahim ottenne il permesso dal museo di Milano e da altre istituzioni di fare arrivare all’Università di Chicago, dove stava conducendo le sue ricerche, i pezzi di Spinosauro che aveva rintracciato negli ultimi anni per studiarli tutti insieme. In meno di un anno fu possibile ricostruire la struttura generale del dinosauro e procedere con la creazione di un modello in scala 1:1.
in parte da: http://www.ilpost.it/2014/09/12/spinosauro/
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