domenica 27 dicembre 2015

BUON ANNO CON SCRATCH

                                                               cliccare sull' immagine

Auguri di BUON ANNO a tutti gli alunni con una cartolina animata  fatta da me ( sto imparando anche io..) con Scratch


domenica 20 dicembre 2015

A SCUOLA DI PROGRAMMAZIONE CON CODERDOJO MEDIGLIA


Ben 43 aspiranti programmatori (alunni delle classi prime, seconde e terze della nostra scuola) si sono cimentati ieri  nella realizzazione di un videogioco con Scratch, guidati dai bravissimi mentor  dell'associazione Coderdojo Mediglia. (Il mentor è la persona dello staff che aiuta gli alunni a superare eventuali difficoltà negli esercizi assegnati). Tre ore  che sono volate, alla fine tutti veramente soddisfatti e con la voglia di proseguire ancora in questa interessante e stimolante attività di "introduzione alla programmazione", detta anche "coding".

Che cos'è il coding? «Imparare a programmare non serve solo a creare futuri programmatori, di cui pure c’è bisogno» spiega Alessandro Bogliolo, docente all’università di Urbino e «ambasciatore» per l’Italia della «CodeWeek», andata in scena lo scorso ottobre. «Il salto di qualità si fa quando si inizia a pensare che il coding debba diventare materia di studio». E lo sta diventando un po’ in tutto il mondo. Barack Obama pochi mesi fa aveva esortato gli studenti americani: «Non comprate un nuovo videogioco, fatene uno. Non scaricate l’ultima app, disegnatela». In Italia, tra le linee guida del progetto del governo sulla «Buona Scuola» è citata anche l’«educazione al pensiero computazionale e al coding nella scuola italiana». Sono moltissimi ormai i corsi, i work-shop e gli appuntamenti nel nostro Paese.
Tutti attenti..notare, nell'angolo, in piedi,  un giovanissimo mentor!
Il concetto chiave è il «pensiero computazionale», che significa pensare in maniera algoritmica ovvero trovare una soluzione e svilupparla. Il coding dà ai bambini una forma mentis che permetterà loro di affrontare problemi complessi quando saranno più grandi. Insomma imparare a programmare apre la mente. Per questo si può cominciare già in tenera età. Anche per uscire da un equivoco: quello che i nostri bambini, i cosiddetti «nativi digitali», siano bravissimi con le nuove tecnologie. Per gli adulti il tablet o lo smartphone sono una finestra di libertà. Molli il piccolo davanti a quello strumento per una mezzora, ti godi un po’ di pace, poi lo vedi disinvolto con la tecnologia e pensi che tutto finisca lì. Ma è una fruizione passiva». Quando i bambini si avvicinano al coding, invece, diventano soggetti attivi della tecnologia. I risultati sono immediati. In poco più di un’ora si può creare un piccolo videogioco, funzionante: «Li rendiamo produttori di tecnologia. E i ragazzi via via maturano anche una presa di coscienza. Quando lavorano per il loro videogame vogliono che sia difficile. “Altrimenti chi lo usa si annoia”, dicono. Iniziano a vedere le cose da una prospettiva diversa».

http://malditech.corriere.it/2014/11/21/che-cose-il-coding-e-perche-i-vostri-figli-dovrebbero-imparare-a-programmare/
Fabizio Vettore,  dell'associazione Coderdojo Mediglia 


domenica 13 dicembre 2015

UNA MATTINA CON LE CONCHIGLIE IN I C




Dopo aver studiato, aver osservato le strutture delle conchiglie, anche con lenti di ingrandimento e aver consultato molti libri, noi della classe 1C, dal giorno 29\10\2015 abbiamo svolto un lavoro di gruppo che ha come tematica le conchiglie.
I gruppi in cui siamo stati divisi, compresi noi "giornalisti", sono 6, a ciascuno dei quali è stato affidato un aspetto specifico:
Lo scopo del lavoro è preparare dei cartelloni che racconteranno come si chiamano le varie specie di conchiglie, la descrizione interna ed esterna e la classificazione in base alla grandezza e al colore.




Il primo gruppo è composto da Francesca, Giada, Giorgia e Gaia. Cercano di determinare i nomi e la specie delle varie conchiglie: gasteropodi e bivalvi.

Il secondo gruppo, è composto da Alessio, Gaia e Giulia. Il loro compito consiste nel descrivere l’ornamentazione esterna delle conchiglie

Il terzo è composto da Achraf, Alessandra e Giorgia che, al contrario, descrivono l’ornamentazione interna delle conchiglie.

Il quarto è composto da Emanuele, Davide e Lorenzo e si è impegnato a ordinare varie conchiglie in base alla loro grandezza, che dipende spesso dall’ età.

Il quinto è composto da Luca, Eduardo e Davide che, invece, hanno ordinato le conchiglie in base all’ intensità del loro colore.

Il sesto è composto da noi: Chiara, Lorenzo e Andrea. Ci occupiamo di descrivere tutto il lavoro dei nostri compagni, proprio come dei “giornalisti”.

UN'AMEBA SI "MANGIA" DUE PARAMECI

                       

Un'ameba ingloba simultaneamente  due parameci ed inizia a digerirli. Appena i due malcapitati si "accorgono" di essere in trappola, iniziano a muoversi freneticamente, cercando di  fuggire. Inutilmente.... la membrana cellulare dell'ameba si è chiusa inesorabilmente!

IMMERSIONI IN ISLANDA TRA DUE PLACCHE CONTINENTALI

                                                                                       Silfra Dive from Vignir Már Garðarsson on Vimeo.

Immersioni in Islanda, nel Thingvellir National Park, dove la placca continentale euroasiatica e quella americana si incontrano, allontanandosi di 2 cm all'anno ( faglia di Sifra).
L'acqua  è intorno ai 2°C - 4° C tutto l'anno, è limpidissima, con una visibilità fino ai 100 m.
E' BELLISSIMO! 
Questa avventura straordinaria nella faglia di Silfra si può affrontare accedendo dalle acque del lago Thingvallavatn, nel Parco Nazionale Thingvellir, a 50 chilometri da Reykjavik,
la capitale dell’ Islanda.



sabato 28 novembre 2015

LA SCALA DELL'UNIVERSO: COME SIAMO PICCOLI!

La scala dell'universo che abbiamo già visto qui, è riproposta adesso in un video


                        


EVOLUZIONE DELL'UOMO IN 90 SECONDI

                      

Il video qui sopra mostra l'evoluzione della nostra specie dall’Australopithecus afarensis, vissuto tra i 3 e i 4 milioni di anni fa, all'uomo moderno. 
È stato girato per presentare un libro, Shaping Humanity - How Science, Art, and Imagination Help Us Understand Our Origins, scritto qualche tempo fa da John Gurche, uno dei più talentuosi paleoartisti viventi, e l'autore di queste eccezionali ricostruzioni realizzate per il Museo di Storia Naturale Smithsonian.


Nel libro Gurche descrive lo straordinario processo utilizzato per creare queste sculture. Si tratta di un lavoro molto complesso che necessita di competenze artistiche e scientifiche e che vede impegnati team di paleoantropologi, antropologi forensi, anatomisti, archeologi e chiaramente artisti.


Come viene ricostruito il volto? Su alcuni punti prestabiliti di un calco del cranio dell'ominide si posizionano una serie di piccoli pioli di lunghezze diverse, corrispondenti allo spessore dei tessuti molli del volto in quelle posizioni. In base all’altezza dei pioli si stendono i muscoli di plastilina e poi la pelle artificiale, rughe comprese. Nel caso degli ominidi questo spessore viene calcolato tenendo conto di molti fattori diversi. 
 la scienza dà agli esperti un grande aiuto (complice la natura, che conserva i crani anche per milioni di anni): l’analisi dei resti ci dice il gruppo umano, l’età al momento della morte, il sesso, i malanni di cui soffriva, la presenza di eventuali handicap, la dieta, il clima, le condizioni di vita. E tutto questo permette una riscostruzione più accurata e precisa.
L'aspetto artistico interviene per dare "un'anima" alla persona ricostruita, ma sempre con un forte rigore scientifico: l’aiuto di anatomisti, paleontologi e archeologi è fondamentale per decidere il colore della pelle o l’aspetto dei capelli. Persino sapere in che fauna e flora viveva il soggetto aiuta: se, per esempio, gli animali che convivevano con l’ominide da ricostruire erano simili a quelli che compongono oggi la fauna africana significa che il clima era torrido, e pelle e capelli inevitabilmente scuri. 

Astralophitecus afarensis ( Lucy) 3,5 milioni di anni fa






martedì 24 novembre 2015

FACCIAMO CHIAREZZA SULL'EVOLUZIONE

                     
Un divertente TED video (in inglese) sui falsi miti legati a questo tema.

                       

giovedì 19 novembre 2015

L'ANTIMATERIA, CHE COS'E'?

Un argomento certo affascinante, anche se assai difficile da capire...


                

L'antimateria e la materia ordinaria sono praticamente due cose identiche. Con una piccola differenza. Una "anti-tavoletta" di cioccolato avrà lo stesso gusto, sapore e caratteristiche della tavoletta di cioccolata che ci mangiamo noi, solo che, se rimaniamo senza la nostra tavoletta, non possiamo mangiare quella costituita da anti-cioccolato! Solo un anti-uomo di una anti-terra può gustarsi una anti-tavoletta di cioccolato. Infatti quando materia e antimateria si incontrano danno vita ad un processo che va sotto il nome di annichilazione il cui risultato è la totale trasformazione della massa in energia. Quindi è meglio star lontani dalle tavolette di anticioccolata!! A parte gli scherzi, la questione dell’antimateria e la sua esistenza nell’universo è sempre molto di moda soprattutto da quando è stato spedito in orbita a metà dell’anno scorso un potente strumento (noto con la sigla Ams) il cui scopo è quello di individuare anti-atomi.

Per quanto ne sappiamo ora, a qualsiasi particella corrisponde la sua antiparticella; questo significa che ad un elettrone corrisponde un anti-elettrone, chiamato positrone avente la stessa massa ma carica opposta: è a tutti gli effetti un elettrone con carica positiva. Alla stessa maniera ad un protone corrisponde l’esatta sua antiparticella di carica negativa, detta semplicemente antiprotone.
La scoperta del positrone avvenne alla fine degli anni venti (1928) per merito di un grandissimo fisico teorico: Dirac. Poi Carl Anderson nel ‘32 (che non conosceva i lavori di Dirac) analizzò una traccia lasciata da un raggio cosmico, e si accorse che era una carica positiva della stessa massa dell’elettrone, proprio come ci si attendeva dal lavoro sulle lacune di Dirac!! Da questa scoperta il prestigio di Dirac si è protratto fino ai giorni nostri.

L’Universo, secondo la teoria del Big Bang, ha avuto origine circa 15 miliardi di anni fa da una grande esplosione che produsse uguali quantità di materia ed antimateria. Perché ora è così difficile osservare l’antimateria e dov’è? Oppure che fine ha fatto tutta quella che corrisponde alla materia che ci circonda? Nessuno è un grado di dirlo. E se l’antimateria si è progressivamente ridotta per qualche motivo, fino quasi a scomparire, perché la materia è rimasta? Perché oggi c’è (o noi riusciamo solo a osservare) questa “asimmetria” materia-antimateria? O da qualche parte nell’universo o in un universo “parallelo”, inosservabile per i nostri strumenti, ci sono antigalassie con antistelle?

                             




                              


mercoledì 18 novembre 2015

FOSSILI E FOSSILI GUIDA

Un vecchio ma chiaro video sui fossili 



Cosa è un fossile guida?

E’ un fossile che serve per datare le rocce o per dimostrare che due formazioni rocciose molto lontane tra loro sono dello stesso periodo (il che significa fare una correlazione stratigrafica). Si parla di datazione relativa ovvero di determinare cosa è di un certo periodo piuttosto che di un periodo precedente o successivo…

Per essere un fossile guida servono delle caratteristiche indispensabili.

- La prima è che il fossile in questione sia esistito per un periodo limitato. In parole molto povere vuole dire che il fossile dura relativamente poco (in termini di tempo ovviamente) ovvero per un numero limitato di strati… in paleontologia uno strato è sì qualcosa di fisico ma corrisponde ad un periodo di tempo. Lo stesso tempo in cui si è depositato lo strato…

- La seconda è che sia facile da trovare!

- Un’altra caratteristica indispensabile per essere considerati fossili guida è che la ‘distribuzione orizzontale‘ del fossile sia molto ampia. Questo vuole dire che nelle varie formazioni rocciose, le medesime oppure formazioni diverse, devo poter trovare lo stesso fossile guida anche a migliaia di km di distanza. E in questo caso, formazioni diverse anche molto distanti tra loro saranno coeve (cioè dello stesso periodo) perchè contengono lo stesso fossile

In sintesi lo devo trovare in pochi strati in verticale ed in molti strati in orizzontale (anche di diversa litologia).

Per essere evolutivamente molto veloci, non si sa ancora del tutto come sia possibile, ma lo è. Perlomeno lo è stato!!!

Per essere invece presenti su larga scala e nel raggio di migliaia di km, questo è solitamente possibile in ambito marino per moltissimi micro-fossili che erano parte del plancton (animale e vegetale) o spesso a causa del trasporto post-mortem (come per le Ammoniti ad esempio, che sembra proprio potessero essere trasportate per mesi dopo la morte a causa dei gas contenuti nelle camere del loro guscio, così come avviene ai Nautiloidi attuali dell’Oceano Indiano) oppure anche durante la vita, ad esempio per organismi che vivevano attaccati a corpi galleggianti come dei tronchi.


sabato 14 novembre 2015

UN ATTO DI GUERRA DELL'ISIS ( O DI DEBOLEZZA PER PRIME SCONFITTE )?



Attentati a Parigi 13 novembre 2015: almeno 128 morti. 
Cinque attentati in serie, inferno nella capitale francese. Kamikaze allo stadio, carneficina in un locale notturno. Raffiche di mitra sulle terrazze di svariati bar e ristoranti. Un attacco su vasta scala rivendicato dallo Stato Islamico, ma i nostri valori laici vinceranno su chi disprezza la vita propria e quella degli altri.
No all'estremismo religioso, no al fondamentalismo. 



Riporto qui una parte di  articolo apparso sul settimanale "TEMPI" ( quotidiano online di cronaca) dal titolo significativo: " Noi amiamo la vita più di quanto loro amino la morte":

L’orrore di questa notte a Parigi dice del fondo di violenza nichilista cui può giungere il travisamento fanatico della religione. Gli islamisti che sparavano sulla folla inerme hanno attaccato dei luoghi simbolo, hanno attaccato la nostra vita quotidiana, vogliono farci vivere nel terrore mentre prendiamo un caffè al bar o mentre andiamo a fare la spesa. Di fronte ai giovani corpi trucidati del teatro Bataclan non possono non tornare in mente le parole di Osama bin Laden: noi vinceremo perché noi amiamo la morte più di quanto loro amino la vita.
Ebbene, tutta la nostra storia, tutta l’esperienza di continua rinascita di cui l’Europa è stata protagonista anche nell’ultimo terribile secolo dopo la carneficina di due guerre mondiali, padre Kolbe ad Auschwitz e il ritorno alla libertà di interi popoli dopo settant’anni di oppressione e di morte civile, tutto questo testimonia di fronte al mondo che la vera vittoria è quella della vita.
Allora noi non fuggiremo di fronte alla minaccia del terrore solo se riprenderemo coscienza viva di questo nostro grande tesoro che nessun terrorista assassino può strapparci dal cuore.
Non fuggire vuol dire affrontarli con fermezza, con coraggio, con tutti gli strumenti a nostra disposizione, compresa la forza di chi vuole difendere ciò che ha di più caro, ma senza cadere nella loro logica di odio, perché la nostra storia, la nostra ragione ci dicono che l’ideale non è l’homo homini lupus ma una convivenza umana in cui ci siano spazio e dignità per ogni popolo, cultura e religione.........


venerdì 13 novembre 2015

COME ESSERE FORTUNATI DI VENERDI' 13

Ribadiamo che la superstizione è una credenza del tutto irrazionale!
Sono stati fatti degli studi su come gli atteggiamenti personali possano influenzare la nostra vita.
Richard Wiseman, psicologo all’Università dell’Hertfordshire, dice che i fortunati genererebbero la propria fortuna attraverso quattro principi base. Essi sanno:
1) cercare, creare e sfruttare le occasioni favorevoli offerte dal caso, cambiando anche le proprie abitudini;

2) seguire di più il proprio istinto;

3) creare profezie che si autoavverano guardando con ottimismo il futuro;

4) vedere che le cose sarebbero potute andare peggio, anziché lamentarsi perché non sono andate meglio.
Uno degli elementi emersi dalla sua ricerca (che ha trasformato anche in un libro, Fattore fortuna) è proprio il fatto che chi si ritiene fortunato si impegna anche a introdurre frequenti cambiamenti e varietà nella propria vita.
Tra i soggetti “fortunati” che Wiseman ha studiato c’era chi, prima di una decisione importante, cambiava ogni giorno la strada per andare al lavoro; chi, invece, accortosi che alle feste parlava sempre con lo stesso tipo di persone, pensava prima a un colore e poi parlava unicamente con quelli che indossavano un indumento di quel colore.
«Per quanto strano sembri» spiega Wiseman «in certe circostanze questo tipo di comportamenti può davvero aumentare le occasioni che si presentano nella propria vita. Immaginate di vivere al centro di un frutteto. Ogni giorno dovete raccogliere un cesto di mele: le prime volte non importa quali parti del frutteto deciderete di visitare, ma in seguito se tornerete sempre negli stessi punti le mele diventeranno sempre più rare. Solo chi decide di visitare ogni volta punti inesplorati del frutteto, procedendo anche a caso, aumenterà le probabilità di trovare delle mele. La stessa cosa succede con la fortuna: è facile esaurire le poprie opportunità parlando sempre con le stesse persone, andando sempre in vacanza negli stessi posti e facendo sempre la stessa strada per andare al lavoro. Ma è sufficiente introdurre esperienze nuove per ritrovarsi con tante nuove possiblità».
Chi fa sempre le cose nella stessa maniera, insomma, non lascia margine all’inaspettato e l’inaspettato potrebbe essere proprio il tanto atteso colpo di fortuna.


ALLENATI CON I CALCOLI MENTALI

Un giochino di calcolo mentale rapido, si inizia da un livello facilissimo per continuare con operazioni sempre più difficili! Per tutti, dalla prima alla terza!! Buon divertimento!

                                                                       
                                                           Clicca su questo link


da: http://lnx.sinapsi.org/wordpress/2014/10/14/allenati-con-i-calcoli-mentali/

mercoledì 11 novembre 2015

TANTE COSE SONO SUCCESSE E MOLTE NE ACCADRANNO

STORIA DEL PIANETA TERRA
 Un altro video sulla storia del nostro pianeta, semplice e chiaro      

                         

lunedì 9 novembre 2015

LA POSIZIONE INCERTA DEGLI ELETTRONI

Dopo il video sulla grandezza dell'atomo, passiamo ad un altro video, molto interessante, sugli elettroni e sulla loro localizzazione intorno al nucleo. E' in inglese, ma si capisce benissimo; inoltre ci sono i sottotitoli.
Buona visione, è molto carino!


                           

domenica 8 novembre 2015

TREDICI MILIARDI DI ANNI, SECONDA PUNTATA

In questa seconda puntata il programma racconterà i grandi cambiamenti avvenuti in passato sulla Terra e la grande capacità della vita di sopravvivere, malgrado tanti traumi catastrofici, come quello avvenuto nel Permiano, quando delle gigantesche eruzioni vulcaniche, durate 500 mila anni, provocarono l’estinzione del 95% delle forme viventi.


Assisteremo anche alla graduale conquista del pianeta da parte delle primitive forme viventi: prima le piante, poi millepiedi e scorpioni, poi pesci polmonati. 
E vedremo l’ascesa irresistibile dei grandi rettili che dominarono il pianeta per 160 milioni di anni.
In proposito Piero Angela visiterà “virtualmente” il Museo di Scienze Naturali di Milano, dove sono esposti giganteschi scheletri di dinosauri.

In studio molti reperti accompagneranno questo racconto: piante fossili, reperti paleontologici, ma soprattutto il cranio di un Gigantosauro, il più grande rettile terrestre mai esistito. Scopriremo inoltre un’impressionante mandibola di squalo preistorico, dentro la quale una persona può stare in piedi!

Con l’arrivo dell’uomo, tutto si accelera. Ma anche i nostri antenati hanno dovuto fare i conti con grandi cambiamenti climatici che si sono succeduti sulla Terra, in particolare con le glaciazioni. Assisteremo in proposito a spettacolari scene di caccia al Mammuth. 
Con l’arrivo dei Sapiens in Europa, in Asia e persino in Australia (vedremo come si pensa abbiano potuto navigare 50 mila anni fa…), la storia conosce una nuova svolta: ormai le società moderne sono alle porte.
L’ultima immagine (l’ultima “telecamera”) è quella che riprende la partenza notturna di un razzo: è l’uomo che torna nello spazio, da dove erano arrivati tutti i materiali che hanno costruito la Terra.





TREDICI MILIARDI DI ANNI; PIERO ANGELA, PRIMA PUNTATA

In questa prima puntata dell'ultima serie di SUPERQUARK  il programma spiegherà cosa si è capito oggi dell’immensa deflagrazione iniziale: il Big Bang. Un grandissimo Piero Angela, come sempre!!!


I ricercatori ritengono che nei primi miliardesimi di secondo siano successe cose fondamentali: dapprima la nascita dello spazio-tempo e della gravità, poi l’apparizione dei primi mattoncini della materia, ma anche di quelli dell’antimateria. Dove sia finita oggi l’antimateria (molto abbondante, sembra, inizialmente) non lo si sa: probabilmente in questa fase turbolenta, materia e antimateria, incontrandosi, si annichilirono, trasformandosi in energia pura. Però, ritengono gli studiosi, non si può escludere vi sia ancora dell’antimateria in giro nell’Universo; e che magari esistano antistelle e antigalassie.

In studio il Professor Bignami, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ci aiuterà a capire meglio queste fasi iniziali dell’evoluzione cosmica, ma anche le altre che hanno portato pian piano alla formazione di stelle, galassie e anche buchi neri. Secondo gli astrofisici, l’Universo attualmente è disseminato di buchi neri, alcuni di proporzioni gigantesche.

Ma il programma mostrerà anche come l’enorme quantità di materiale vagante, asteroidi, comete, polveri, rocce, abbia portato alla costruzione della Terra e degli altri pianeti in orbita intorno al Sole.

In quel periodo la superficie terrestre era un ribollire di magma e gas, completamente inadatta alla vita. Vedremo quali traumi la Terra ha attraversato prima di rendere l’ambiente adatto alla nascita delle prime forme viventi.

sabato 7 novembre 2015

EVOLUZIONE GEOLOGICA DELL'AFRICA/ RIFT VALLEY

                          

TETTONICA: MARGINI COSTRUTTIVI

Devo chiarire che i margini costruttivi, le dorsali oceaniche e la rift valley sono collegati tra loro.
Vediamo come.
Rift Valley dallo spazio, in futuro si trasformerà in Oceano 
I margini costruttivi sono ai lati delle dorsali oceaniche, dove si forma nuova litosfera, con il magma che esce dalla rift centrale ( vedi dorsale medio-atlantica)

Ma anche un blocco continentale che "si spacca in due" crea margini costruttivi: a causa della risalita di materiale caldo dal mantello la crosta continentale si inarca, va incontro a tensione, si spacca e si formano profonde fratture, rift valley o fosse tettoniche, la più nota è la Rift Valley africana.
Il perdurare del processo di espansione provoca ulteriore allontanamento dei due margini e risalita di lave a formare una prima crosta oceanica alla base della depressione che viene invasa dalle acque dei mari adiacenti: si forma un oceano allo stadio giovanile ( Mar Rosso ), ma a poco a poco si formerà un vero e proprio Oceano.



La Rift Valley o anche Great Rift Valley (la valle della grande falla) è un vasto elemento geografico e geologico che si estende in direzione nord-sud per circa 6400 km, dal nord della Siria (sud-ovest dell’Asia) al centro del Mozambico (est dell’Africa). La valle varia in larghezza dai 30 ai 100 km e in profondità da qualche centinaio a parecchie migliaia di metri. Si è creata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, che iniziò 35 milioni di anni fa (dalla fine del secondario alla fine del terziario), e dalla separazione dell’Africa dell’est dal resto dell’Africa, processo iniziato da 15 milioni di anni. Il nome alla valle fu dato dall’esploratore John Walter Gregory.
La velocità di espansione della rift valley non è uniforme nei vari punti della sua lunghezza ma varia da zona a zona; mediamente l’espansione delle dorsali oceaniche è di 2 cm l’anno ma, come dicevamo può variare da circa 1 cm a circa 15 cm l’anno e non è costante nei vari tempi geologici.
La formazione della Rift Valley è stata causa di un considerevole cambiamento climatico ed ambientale. Essa segnò la fine del fitto e uniforme manto di foreste che copriva quasi tutto il continente. L’innalzarsi delle montagne creò una barriera che si oppose alla circolazione dell’aria umida proveniente dal mare, il clima si fece più caldo e secco e l’ambiente si inaridì. Nacquero così due ambienti molto diversificati. In prossimità della Rift Valley la primitiva foresta tropicale si trasformò in savana, mentre la foresta sopravvisse più a ovest, lungo i grandi fiumi.
La litosfera si è ridotta  fino a uno spessore di soli 20 km, quando per i continenti lo spessore tipico è di 100 km.
Tra qualche milione di anni, la litosfera potrebbe spaccarsi e l’Africa orientale potrebbe dividersi dal resto del continente.


                          

mercoledì 28 ottobre 2015

UNA SALSICCIA CI UCCIDERA'?

Da ieri si fa un gran parlare di carne rossa e di insaccati; leggendo alcuni giornali o seguendo alcune trasmissioni televisive sembra che mangiare un wurstel o una salamella sia pericoloso quanto fumare  o respirare l'amianto.
Come al solito una grande confusione, non si spiega bene di cosa si stia parlando e non si controllano le fonti delle notizie. La parola terribile "tumore" è quella che risalta in primo piano e ci colpisce, l'importante è  fare audience e non una corretta informazione. 
Ho appena letto alcuni articoli su questo argomento  e qui avete il loro link
 http://www.biochronicles.net/news/carne-rossa-lavorata-e-cancro/,
http://stradeonline.it/scienza-e-razionalita/1481-dai-numeri-alle-molecole-cosa-c-e-nel-comunicato-dello-iarc-sulle-carni-rosse
http://stradeonline.it/stradedelcibo/1478-e-ufficiale-fumare-non-fa-male-almeno-non-piu-di-una-salsiccia-o-no
lo ne riporto qui sotto alcune parti  e spero di far capire cosa abbia detto veramente l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro( AIRC)

" Perché IARC ha scelto di valutare la carne rossa e trattata?
La raccomandazione di valutare la carne rossa e quella lavorata nasce da studi epidemiologici i quali suggeriscono che un contenuto ( cioè limitato)  incremento del rischio di sviluppare il cancro sia associato a un alto consumo di questi alimenti. Anche se il rischio è molto piccolo, la raccomandazione deve essere fatta in base all’importanza che ciò assume nella salute pubblica, piuttosto che nel singolo individuo.
Il gruppo di lavoro ha considerato più di 800 studi nei quali è stata indagata l’associazione tra più di una dozzina di tipi di cancro e il consumo di carne rossa e carne lavorata, in Paesi differenti e con abitudini alimentari diverse.
Le nuove linee guida che emergono dallo studio spediscono la carne rossa tra gli alimenti definiti come possibilmente cancerogeni per l’uomo, mentre la carne lavorata finisce in vetta, nel gruppo 1 ( insieme a luce solare, fumo, vino, grappa, noci di arecae molto altro ), insieme a tutte quelle sostanze definite senza ombra di dubbio cancerogene per l’uomo.

              Ma cosa significa esattamente?
                               Fermi tutti.

Anche il fumo di tabacco e l’amianto sono classificati nel Gruppo 1, ciò significa che il consumo di carne trattata è cancerogeno tanto quanto il fumo e l’amianto?
No. La carne trattata è stata classificata nella stessa categoria, ma questo non significa che tali agenti siano pericolosi tutti allo stesso modo. La classificazione, infatti, descrive l’evidenza scientifica di un agente che può essere causa di cancro, ma non valuta il suo effettivo livello di rischio.
                                                           
                                                                      Un po’ di numeri.

Il consumo di carne trattata è associato a un piccolo incremento del rischio di sviluppare il cancro. Un’analisi fatta tramite i dati ricavati da 10 studi stimano che consumare 50 grammi di carne trattata al giorno tutti i giorni aumenta il rischio di cancro al colon-retto del 18%.

                                                                   È poco o è tanto? 

Non è possibile rispondere, perché questa cifra è calcolata sul rischio relativo, cioè è una percentuale del rischio di ciascun individuo che, in termini assoluti, non è sempre equivalente. In altre parole, poichè il rischio di contrarre un tumore al colon è pari al 5%, il 18% del 5% diventa un 5,54%. In altre parole una persona che, (a parte una smodata propensione al consumo di salumi e bistecche), facesse una vita sana, non fumasse, consumasse tante fibre e facesse attività fisica (in assenza di una familiarità o di altra patologia che aumenta la probabilità di contrarre il cancro del colon ), partirebbe da un rischio individuale, in termini assoluti, molto basso. Aumentarlo del 18 per cento non cambierebbe di molto il suo destino. Viceversa, una persona ad alto rischio per familiarità o perché affetta, per esempio, da una malattia infiammatoria dell’intestino, vedrebbe crescere il proprio rischio assoluto in una misura che può effettivamente fare la differenza. Fornire una indicazione quantitativa è quindi importante anche in questo caso, ma fornirla avulsa dal contesto può confondere quando si tratta di prendere una decisione sul piano personale.
Lo studio potrebbe invece avere  una sua utilità sul piano collettivo. Lo Stato potrebbe decidere di ridurre la quantità di carne servita nelle mense scolastiche come misura di prevenzione di popolazione mentre, sul piano personale, ciascuno deve decidere in base alle proprie caratteristiche, tra le quali si deve considerare anche la capacità di accettare l’incertezza e il rischio insiti in qualsiasi attività umana.


                                                                      Inoltre....
Perché quello che è sfuggito a molti  è che il gruppo 1 della classificazione IARC contiene quegli elementi la cui relazione di causa effetto con alcune forme tumorali - in questo caso il cancro al colon retto - è adeguatamente dimostrata. Ma la correlazione non indica né il livello di pericolosità né l’incidenza: le probabilità di contrarre un tumore fumando (quanto i fumatori normalmente fumano) e mangiando carne (nella quantità che normalmente consumiamo) è enormemente differente. Quanto differente? Lo indica il grafico pubblicato ieri da La Stampa, in uno dei rari articoli corretti sulla questione, che riproduciamo qui sotto. Dire che le salsicce sono pericolose tanto quanto le sigarette è scorretto e pericoloso, almeno quanto l’affermazione uguale e contraria, ovvero che le sigarette sono innocue tanto quanto le salsicce.

Certo, non abbiamo letto che le sigarette fanno male quanto le salsicce, ma abbiamo letto che le salsicce fanno male quanto le sigarette, il che è esattamente la stessa cosa.
Il grafico ci spiega che le cose sono molto diverse!

Circa 34000 delle morti per cancro, in un anno e nel mondo, possono essere attribuite ad una dieta fortemente ricca di carne trattata. Per quanto riguarda il consumo di carne rossa, invece, si stima che possa essere responsabile di 50000 morti di cancro in un anno e nel mondo.
Questi numeri contrastano fortemente con il milione di morti per cancro nel mondo che causa il fumo di tabacco, con le 600000 causate dall’alcool e con le 200000 causate dall’inquinamento atmosferico (per anno).
Ciò significa che il rischio che si corre mangiando carne lavorata esiste, ma è comunque molto più basso rispetto ai big killer come fumo e alcool, se si parla di carne rossa poi, l’associazione è solo presunta.

Allo stesso tempo, la carne rossa possiede benefici per la salute quando assunta nelle giuste quantità. Pertanto, questi risultati sono importanti per consentire ai governi e alle agenzie regolative internazionali nel condurre valutazioni di rischio, al fine di bilanciare i rischi e i benefici del mangiare carne rossa e carni lavorate, oltre che per fornire le migliori possibili raccomandazioni dietetiche."


PER LA 3B SITO VERTEBRATI PER PP

Vi invio il link per lavoro in power point

http://www.scuoladelia.it/sito%20vertebrati%20web/caratteristiche-3.html

E adesso ditemi: "Quale animale è questo? Carino, vero?"

             

martedì 27 ottobre 2015

LA 3B ADERISCE ALLA CAMPAGNA #IOVACCINO


NO ALLA #DISINFORMAZIONE

STORIA DEL VACCINO CONTRO L'EPATITE B

                         

L’epatite B è una grave infezione del fegato causata dal virus HBV.

Il virus viene trasmesso attraverso fluidi corporei quali sangue, liquido seminale e secrezioni vaginali. Quindi le cause più frequenti di contagio da parte del virus HBV sono:


  • rapporti sessuali non protetti;
  • condivisione di rasoi e spazzolini da denti;
  • condivisione di siringhe che dovrebbero essere monouso.
  • L’epatite B può inoltre essere trasmessa dalla madre al nascituro durante il parto.


La maggior parte delle persone infettate dal virus dell’epatite B in età adulta riescono a riprendersi completamente, anche in caso di sintomatologia grave, mentre neonati e bambini hanno molte più probabilità di sviluppare un’ infezione cronica.
L’infezione da epatite B può essere di breve durata (epatite B acuta) o di lunga durata (epatite B cronica):
L’infezione da epatite B acuta dura meno di sei mesi. Se la malattia è acuta il sistema immunitario è generalmente in grado di eliminare il virus dal corpo e dovrebbe riprendersi completamente entro pochi mesi.


L’epatite B cronica dura sei mesi o più. Quando il sistema immunitario non riesce a combattere il virus, l’infezione può diventare permanente, può portare anche a gravi malattie come la cirrosi e il cancro del fegato. La maggior parte dei neonati con infezione da HBV alla nascita e molti bambini infettati prima dei 5 anni di età diventano cronicamente infetti. L’infezione cronica può restare silente per decenni, finchè non ci si ammala gravemente di malattie epatiche.
Anche se non esiste alcuna cura per l’epatite B, il vaccino può prevenire la malattia!




VENERE GIOVE E MARTE INSIEME NEL CIELO!

In questi giorni e fino ai primi di novembre Venere, Marte e Giove sono visibili in cielo in una congiunzione multipla rara, che non si ripeterà in questo modo fino al 2021. I tre pianeti, i più luminosi nel cielo notturno, appaiono molto vicini e possono essere osservati in questa configurazione nelle prime ore del mattino – intorno alle 5, poco prima dell’alba guardando verso est. Dall’alto verso il basso è visibile Giove, il pianeta più grande del sistema solare, con Venere poco più sotto e con Marte ancora più in basso e spostato di qualche grado verso est. Dei tre, Venere appare come il più luminoso, seguito da Giove e infine da Marte.
Naturalmente nella realtà i pianeti non sono così vicini e ci sono milioni di chilometri tra uno e l’altro, ma a noi appaiono in una conformazione ravvicinata perché dal nostro punto di osservazione – la Terra – appaiono allineati e “schiacciati” sulla volta celeste.

                      

Venere, Marte e Giove possono essere osservati a occhio nudo, ma per vederli ancora meglio è possibile guardarli attraverso le lenti di un binocolo, o meglio ancora di un telescopio. Le ore migliori per vedere il fenomeno sono prima dell’alba, quando la luce del Sole che sta per sorgere non è ancora tale da renderli meno visibili. L’osservazione può essere effettuata da qualsiasi parte del mondo, a patto che il cielo sia limpido e senza nuvole di mezzo. Il consiglio, come sempre in questi casi, è di allontanarsi dalle grandi città, dove l’inquinamento luminoso rende più chiaro il cielo e di conseguenza meno distinguibili i corpi celesti.
Con distanze diverse, Venere, Marte e Giove sono visibili in cielo dalla notte del 24 ottobre e continueranno a esserlo fino al 3 novembre. Tra mercoledì e giovedì saranno molto vicini e formeranno un triangolo molto schiacciato: Venere sarà quasi in mezzo tra Marte e Giove, benché i tre pianeti non saranno completamente allineati lungo la stessa retta. Il fenomeno della congiunzione si verifica di frequente nel cielo ogni anno e interessa diverse coppie di corpi celesti, ma è raro che coinvolga tre pianeti.

da: http://www.ilpost.it/2015/10/27/congiunzione-venere-marte-giove/

IL FUTURO DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

Nuova eclatante scoperta in campo entomologico: le larve del coleottero Tenebrio molitor, o tarma della farina, possono sopravvivere nutrendosi di polistirolo e altri tipi di polistirene, materiali normalmente considerati non biodegradabili e certamente non edibili.
Lo studio, portato avanti dall’Università di Stanford, ha preso in esame 100 larve di Tenebrio molitor che sono state nutrite con 40 mg di polistirene al giorno. Grazie a dei particolari microbi intestinali, le tarme della farina, hanno trasformato metà di questa ”plastica” in CO2 e l’altra metà in sostanze di rifiuto biodegradabili. Per questa capacità di metabolizzare la plastica pare siano responsabili particolari batteri che vivono nel loro apparato digerente. 


Se gli scienziati riusciranno a capire esattamente quali batteri siano coinvolti nel processo, l’intenzione è di ingegnerizzare e produrre su vasta scala degli enzimi digestivi e utilizzarli per lo smaltimento dei rifiuti. Il team sta studiando anche gli effetti che porterebbero nella catena alimentare, ad esempio quando queste larve vengono consumate da altri animali.