L'INFEZIONE DA SHAMPOO - Nel corso dell'estate su molte bacheche su Facebook abbiamo visto un'immagine disgustosa che mostrava, secondo quanto raccontato, un orribile sfogo cutaneo causato da una certa marca di shampoo. si trattava di un fotomontaggio nel quale un fiore di loto era stato "incollato" sull'immagine di un uomo ripreso di spalle. Speriamo che questa bufala non torni a circolare anche nel 2015.
L'ASSASSINO DI TRICERATOPI - A luglio di quest'anno l'umorista ed attore statunitense Jay Branscomb ha pubblicato una foto del regista Steven Spielberg seduto di fronte ad un triceratopo animatronic utilizzato per la realizzazione di Jurassic Park. Supponendo che il fatto che i dinosauri siano estinti non sia un mistero per nessuno, Branscomb ha voluto scherzosamente aggiungere questa didascalia all'immagine: "Foto vergognosa che ritrae un cacciatore felicemente in posa con un triceratopo che ha appena ucciso. Per favore, condividete affinché il mondo possa dare un nome a quest'uomo spregevole e coprirlo di vergogna".
Incredibilmente sono stati moltissimi quelli hanno preso sul serio l'appello, ricoprendo ovviamente di insulti il pluri-premiato regista statunitense.
LA LETTERA DI EINSTEIN ALLA FIGLIA - Sono stati in tanti a commuoversi quando ad ottobre la condivisione selvaggia ha portato su milioni di bacheche Facebook una toccante lettera scritta da Einstein per la figlia Lieserl, con un messaggio che la invita a considerare l'amore come la forza più importante dell'universo. Si tratta di un falso perchè Lieserl Einstein, nata dall'unione tra il fisico tedesco e la sua prima moglie, Mileva Maric, è probabilmente morta nel 1903. Nella lettera si fa riferimento alla teoria della relatività che Einstein espose nel 1905 e nel 1916.
"SU MARTE C'È VITA E NON CE LO DICONO!" - Sin dal suo arrivo su Marte circa due anni e mezzo fa, il rover Curiosity ha affascinato milioni di persone sulla Terra con le straordinarie immagini del Pianeta Rosso.
Non tutti sanno però che su Marte si trova anche un altro rover, Opportunity, che all'inizio di quest'anno ha inviato due foto che hanno lasciato a bocca aperta gli stessi scienziati della NASA: la seconda immagine mostra infatti una roccia, con una forma simile a quella di una ciambella, che nel primo scatto non era lì.
Il "mistero" fu risolto nel giro di pochi giorni: si trattava di un pezzo di una roccia più grande, spezzata e spostata da una delle ruote di Opportunity. Una spiegazione ritenuta evidentemente poco plausibile da Rwan Joseph, statunitense, dottore in neurologia ed autoproclamatosi astrobiologo: secondo lui l'oggetto nella foto non sarebbe affatto una roccia, bensì un fungo, e di conseguenza dimostrerebbe l'esistenza della vita su Marte.
LA COMETA DI ROSETTA È UN UFO - Nel 2014 lo spazio è stato al centro di varie bufale e teorie che potremmo con un eufemismo definire "astruse". Una di queste riguarda proprio quella che è stata senza dubbio una delle iniziative scientifiche più importanti dell'anno, se non la più importante in assoluto: lo sbarco sulla cometa 67P del lander Philae, sganciato dalla sonda Rosetta dell'Agenzia spaziale europea (ESA).
Secondo una teoria rilanciata da alcuni siti pseudo-scientifici la cometa sarebbe in realtà un'enorme navicella aliena. Questa bizzarra tesi si basa su alcune foto inviate da Rosetta, e su una mail che sarebbe stata scritta da una presunta "gola profonda" dell'ESA: una persona che afferma di avere un ruolo di rilievo all'interno dell'agenzia spaziale sostiene che circa 20 anni fa la NASA avrebbe rilevato dei segnali radio provenienti dalla cometa. Ciò che non viene spiegato nella mail è lo strano motivo per il quale la NASA avrebbe dovuto rinunciare ad organizzare una missione per conto proprio, delegando questo importante compito ai colleghi europei. Non che ce ne fosse bisogno, ma questo ed altri aspetti della mail portano inevitabilmente a concludere che si tratti di un falso, e neanche tanto ben congegnato.
SCIE CHIMICHE SU BRUXELLES - Altro intramontabile classico dei complottisti di tutto il mondo è la bufala delle scie chimiche. Per chi non lo sapesse, si tratta di una teoria secondo la quale le scie di condensazione lasciate dagli aerei sarebbero in realtà composte da pericolose sostanze chimiche, rilasciate nell'aria con scopi che, a seconda della campana alla quale si vuole prestare ascolto, vanno dal controllo climatico alla diffusione di virus, dallo spargimento di vaccini al miglioramento delle comunicazioni.
A settembre di quest'anno l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Marco Zullo avrebbe accettato di portare questo annoso "problema" fino a Bruxelles. "È un dato di fatto che i livelli di inquinamento sono aumentati e, per tutelare i cittadini, va capita la correlazione che esiste tra questi dati ed eventuali sperimentazioni", avrebbe dicharato l'europarlamentare, secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto.
Poco più di un mese dopo la Commissione rispose, spiegando di non essere a conoscenza di "una qualsiasi prova che confermi queste affermazioni (...), di una qualsiasi prova che metodi di questo tipo siano utilizzati in Europa (...), di una qualsiasi prova che suggerisca che ci sia una qualsiasi ragione per prendere provvedimenti". Di certo, non si è trattato della risposta più sorprendente mai data da Bruxelles.
I VACCINI CAUSANO L'AUTISMO, COSÌ È DECISO, L'UDIENZA È TOLTA - Il primo posto di questa "Top 10" delle bufale del 2014 spetta di diritto ad un altro tormentone complottista, che in questo caso ha l'aggravante di essere stato supportato dalla sentenza di un tribunale italiano: la correlazione tra vaccini ed autismo.
Lo stupore nasce dal fatto che, nonostante moltissime ricerche in merito, non esista un solo studio che abbia suggerito la possibile esistenza anche soltanto di una correlazione tra vaccini ed autismo, figuriamoci di un "nesso causale". Anzi, a dire la verità uno studio in questo senso è esistito: si tratta dell'ormai famigerata ricerca del 1998 di Andrew Wakefield.
Peccato che negli anni successivi siano stati scoperti pesantissimi conflitti d'interesse per il medico britannico, così come fu svelato che la ricerca conteneva numerosi dati falsificati. Non solo: l'intero studio era stato condotto con metodi poco etici. Tutto questo portò al ritiro della ricerca da parte della rivista che l'aveva pubblicata, ed alla radiazione di Wakefield dall'albo dei medici britannici.
Nessun commento:
Posta un commento