lunedì 27 gennaio 2014

RADICE QUADRATA DI DUE E' UN NUMERO IRRAZIONALE

Per Pitagora "tutto era numero": il numero era  la chiave per svelare i segreti dell'universo. E per Pitagora i numeri erano tutti esprimibili attraverso semplici e "rassicuranti" rapporti matematici, frazioni di numeri interi.
Ma un giorno questo universo fatto di solide certezze matematiche vacillò fin quasi a crollare, sotto il peso di una nuova, terribile scoperta. Qualcuno (probabilmente Ippaso di Metaponto) si accorse, a partire dalla semplice figura del quadrato, che il lato e la diagonale avevano lunghezze che non erano esprimibili attraverso un rapporto di due numeri interi. Erano dunque incommensurabili.
Fu un vero e proprio terremoto: si aprivano nell'universo dei numeri "buchi neri" impensabili: i numeri irrazionali, la cui espansione in qualunque base (decimale, binaria, ecc.) non termina mai e non forma una sequenza periodica.
Come prima conseguenza della scoperta, i Pitagorici furono costretti ad ammettere che il punto non ha dimensioni, contrariamente a quanto avevano sempre creduto e affermato: essi infatti ritenevano che i punti avessero una dimensione, fossero molto piccoli e tutti uguali, ma non nulli. Ora invece risultava evidente che un segmento e in generale una figura geometrica sono costituiti da infiniti punti di dimensione nulla. Infatti, nel caso in cui un segmento fosse costituito da un numero finito di punti, ne risulterebbe, ad esempio, che il lato del quadrato conterrebbe un numero intero di punti, e corrisponderebbe quindi ad x volte la dimensione di un punto. La diagonale, a sua volta, sarebbe y volte la dimensione del punto.
Pitagora censurò immediatamente la scoperta e l'incauto scopritore fu messo a tacere. I Pitagorici continuarono a sviluppare e diffondere le loro teorie cercando di tenere nascosta questa verità, nella speranza che prima o poi si potesse trovare una soluzione.
Ma qualcuno parlò.
Il “traditore” fu Ippaso di Metaponto, proprio colui che, forse, questa incommensurabilità l'aveva scoperta.
La reazione dei pitagorici fu durissima: Ippaso fu bandito e gli fu costruito, quantunque ancora in vita, un monumento funebre. Morì poco tempo dopo vittima di un naufragio, secondo la leggenda, "per volere di Zeus adirato": sulla sua morte sorse ben presto una diceria che ne fa un vero e proprio "giallo" dell'antichità. Si disse infatti che il suo assassinio fosse stato commissionato da Pitagora.
In questo video è riportata la dimostrazione per assurdo che la radice quadrata di 2 non può essere un numero razionale, forse un po' difficile per un alunno di seconda media, ma non impossibile da capire. 
Vediamo:

                


sabato 25 gennaio 2014

LA DIPENDENZA DA INTERNET

Giovedì 16 gennaio è iniziato a Park City, nello Utah, il Sundance Film Festival, il più importante e noto festival di cinema indipendente del mondo. Quest’anno, nella categoria World Documentary Competition, ci sono tre film che si occupano di Internet da diverse prospettive: The Internet’s Own Boy, sulla storia dell’attivista Aaron Swartz (programmatore, scrittore e attivista statunitense, co-autore dei feed RSS e e co-fondatore di Reddit, che si è suicidato a inizio 2013), Love Child, sul tema della dipendenza dai videogiochi raccontata attraverso un fatto di cronaca in Corea del Sud, e Web Junkie, che racconta i metodi e le terapie di un centro di riabilitazione per ragazzi “dipendenti da Internet” in Cina.
Il trailer di quest’ultimo sta girando molto online, stimolando una discussione sul problema reale dell’uso compulsivo di Internet ma anche sull’efficacia dei metodi “rieducativi” che si è deciso di adottare in Cina, un paese dove Internet è stato spesso demonizzato e censurato e dove il governo adotta costantemente misure piuttosto dure per contrastare la diffusione in rete di informazioni e opinioni critiche.

                

 Web Junkie è stato realizzato da due registi israeliani, Shosh Shlam e Hilla Medalia: è una coproduzione israeliana e statunitense e dura 75 minuti. Il trailer mostra alcuni ragazzi all’interno del “Centro per la cura della dipendenza da Internet” di Daxing, alla periferia di Pechino, fondato del 2004 dal professor Tao Ran, uno dei 400 campi cinesi di riabilitazione per questo tipo di dipendenza conosciuta nella letteratura psichiatrica con il nome inglese di Internet addiction disorder
All’inizio del trailer la telecamera si concentra su un ragazzo che osserva fuori dalle sbarre di una finestra: piange disperatamente e quando qualcuno gli chiede per quale motivo si trovi in quel posto risponde dicendo “ho usato Internet”. Subito dopo appare una scritta che spiega come la Cina sia stato il primo paese al mondo a classificare questo tipo di dipendenza come un disturbo clinico. Nonostante il film sia stato girato interamente a Daxing, c’è una parte introduttiva che cerca di spiegare il fenomeno di Internet all’interno del contesto culturale cinese: viene considerato “dipendenza” l’uso di Internet per più di sei ore al giorno per motivi che non siano di studio o lavoro, riducendo il campo principalmente all’uso di videogiochi online. 
A differenza del mondo occidentale, dove milioni di adolescenti usano le loro console per i videogiochi, in Cina la maggior parte dei ragazzi si ritrova dopo la scuola in giganteschi “café”, dei grandi capannoni arredati come Internet point. Uno psichiatra del campo sostiene che molti di questi ragazzi utilizzino dei pannolini per adulti per non allontanarsi dallo schermo durante il gioco, e che questo tipo di dipendenza non sia tanto diversa da quella di un drogato, “ecco perché la chiamiamo eroina elettrica”. Quello di Daxing è stato uno dei primi centri per programmi riabilitativi nel suo genere: ormai ce ne sono centinaia in tutto il mondo (il primo degli Stati Uniti è stato recentemente aperto in Pennsylvania). Come si vede dal trailer, l’ambiente sembra quello tipico di un campo militare e fin da subito risulta chiaro come i ragazzi – tutti maschi, in tuta mimetica, costretti in celle che somigliano molto a quelle di un carcere – siano stati spinti con la forza dai genitori a entrare nel centro. 
Il film si concentra sulla storia di tre di questi ragazzi, dal giorno del loro arrivo nel centro e durante tutto il periodo di cura, della durata di 3 o 4 mesi, e racconta sia i motivi per cui sono finiti nel centro che il loro percorso di riabilitazione, spiegato dal professor Tao Ran, secondo cui “l’Occidente dovrebbe imparare dal suo metodo di ricerca”.
 Il trattamento comprende l’uso di farmaci, un rigido addestramento fisico di ispirazione militare (l’alimentazione e il sonno sono accuratamente regolati) e talvolta delle sedute che prevedono la presenza dei genitori. Alcune di queste tecniche sono usate in Cina anche per il trattamento di altri disturbi comportamentali, con lo scopo di aiutare i pazienti a “riconnettersi con la realtà”. 
La particolarità del campo di Daxing è il fatto che i genitori abbiano la possibilità di stare coi propri figli – anche nel trailer le scene che hanno loro come protagonisti sono probabilmente quelle più dure e desolanti – ed è proprio attraverso l’interazione tra genitori e figli che si ottiene una maggiore comprensione del contesto socioculturale della dipendenza da Internet: c’è un padre che durante una seduta si apre a tal punto da confessare di essere molto spesso violento con suo figlio, una madre che racconta le ore di attesa all’esterno di un Internet café e un’altra madre che tenta di spiegare la solitudine di questi ragazzi e la loro naturale propensione a cercare relazioni online motivandola con la presenza in Cina delle leggi sulla procreazione, per cui molti di questi adolescenti si sentono soli, non avendo fratelli o sorelle.

Da: http://www.ilpost.it/2014/01/21/dipendenza-internet-cina/

DOV'E' ORA ROSETTA ?

Segui il cammino di Rosetta giorno dopo giorno, guarda anche dove potrà trovarsi nei prossimi mesi,  in questa app in 3D,  segui le istruzioni i




Ecco anche una foto del lander Philae che atterrerà sulla cometa il prossimo Novembre, sembra proprio un gigantesco batteriofago!


venerdì 24 gennaio 2014

LUCA PARMITANO SCRIVE ALLE FIGLIE

Tutti ormai sapete chi è Luca Parmitano. E’ finita da poco più di due mesi la missione ‘Volare’( dell’Agenzia ESA) che lo ha visto per sei mesi  a bordo della   ISS ( Stazione Spaziale Internazionale ).
Ora Luca ci racconta la sua visione del mondo, tramite una lettera indirizzata alle figlie. 
E, come tanti genitori, spiega loro che  il viaggio della vita è “immenso” ma anche “fragile” e che  perciò avranno bisogno di forza, coraggio e determinazione, proprio la stessa che ha avuto lui, che non ha mai smesso di inseguire il proprio sogno di bambino e, passo dopo passo, sacrificio dopo sacrificio, è riuscito ad arrivare effettivamente sino ‘alle stelle. La lettere è veramente bella e commovente, leggetela tutti e fatela leggere anche ai vostri genitori; vedrete che vi diranno che anche loro pensano e sperano per voi le stesse cose, perché il linguaggio dell'amore è universale, viene dal profondo del cuore e può farci fare grandi cose.
Luca Parmitano ha detto di aver scritto questa lettera di getto, una sera mentre si trovava in una stanza di albergo. Eccola:

A Sara e Maia

“Il mondo è incredibilmente bello. Forse l’avevo dimenticato, ma l’ho visto da lontano, e adesso ne ho le prove. Ma anche da vicino può essere meraviglioso, se guardato con gli occhi giusti: occhi come quelli vostri, che osservano con il dono della curiosità, illuminata dalla luce della meraviglia. Occhi che credono ancora all’incanto, e non se vergognano – che comprendono senza bisogno di spiegazioni.

 È l’unico mondo che abbiamo, e contiene qualcosa di estremamente prezioso: il futuro. Ogni futuro è grande come il mondo intero. Il futuro, così come il mondo, non vi appartiene, ma è nelle vostre mani. È unico, ma non è mai uguale. Sembra infinito, ma è solo infinitamente fragile.

Vorrei potervi indicare la strada che porta al vostro futuro, ma non è questo il compito di un padre. Quello che invece vorrei darvi è la mappa che contiene tutte le strade, affinché voi possiate scegliere il percorso.

Siete ancora piccole per capirlo, ma voi bimbi siete molto più ricchi di noi adulti. Avete a disposizione un capitale che anche il più ricco degli uomini vi invidia: il tempo. Avete da poco iniziato a frequentare la scuola, e senza saperlo avete iniziato a investire questo vostro tesoro, per farlo crescere, trasformandolo in conoscenza, in esperienza, in ricordi. Questo è il solo bagaglio che potrete portare con voi, mentre viaggerete seguendo quella mappa che vorrei potervi dare.

Presto incontrerete i primi problemi, le prime sfide: a ogni bivio in quella mappa, dovrete contare su quel che avrete portato con voi per scegliere una strada. Inizialmente non vi sarà alcuna differenza: molte strade vi condurranno alla stessa destinazione, e cambierà solo il paesaggio, o forse la distanza.

Ma, prima o poi, il cammino che sceglierete divergerà dal precedente in maniera irreversibile, e non ci saranno molte occasioni per tornare indietro. Ho imparato questo: avrete abbastanza tempo per scegliere il vostro cammino. A volte, scoprirete che il cammino non esisteva fino a che non avrete fatto il primo passo. Non ha importanza. L’unica cosa che conta è amare camminare. Scegliete quel che amate, amate quel che avrete scelto!

E se il bivio sarà impervio – quando gli ostacoli sembreranno insormontabili, quando la luce non arriverà a illuminarvi il passo – sappiate che a volte è necessario perdersi nel buio per potersi trovare. Abbracciate le difficoltà: impreziosiranno il percorso. Cercate le sfide: renderanno il passo più sicuro.

Infine: avrete dei compagni di viaggio, che a volte seguiranno lo stesso sentiero, altre se ne allontaneranno per poi ritornarvi o per sparire per sempre. Amerete la loro compagnia, e ne sentirete la mancanza quando se ne andranno. E se porteranno via con sé parte del vostro bagaglio, controllate bene: vi accorgerete che non solo non vi mancherà nulla, ma vi sarete arricchite.”

 Eccovi qui anche  l'audio ( di una parte) http://www.deejay.it/audio/la-lettera-di-luca-parmitano-alle-figlie/365872/, buon ascolto.

CONCHIGLIE

LAVORO INTERDISCIPLINARE SULLE CONCHIGLIE

Quest'anno in prima C il lavoro di osservazione, tradizionale della prima media, ha avuto come oggetto le conchiglie.
L'osservazione delle conchiglie (Bivalvi e Gasteropodi)  ha avuto presso i ragazzi un successo  superiore alle previsioni e questo ha prodotto un impegno e una attenzione davvero costruttivi, con un buon grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.




I temi e i lavori affrontati sono stati:
  • osservazione della struttura generale (forma, spire, columella, sifoni, ecc)
  • osservazione delle ornamentazioni
  • osservazione dei colori e del grado di lucentezza
  • osservazione delle linee di accrescimento
  • osservazione delle strutture interne (cerniere, legamento. impronte muscolari)
  • uso dei termini descrittivi corretti
  • ordinamento in base alla dimensione (quindi all'età) di individui conspecifici
  • ordinamento in base al colore di individui conspecifici
  • la variabilità specifica
  • identificazione di alcune  specie a partire da manuali
  • allestimento di cartelloni idonei a pubblicare il tutto
Al  lavoro di Scienze si sono  affiancate altre due materie che hanno affrontato o affronteranno il tema delle conchiglie nel loro ambito: Italiano ed Arte



COSA STIAMO FACENDO?
di Selene e Giulia

Abbiamo deciso di osservare delle conchiglie, le abbiamo identificate come specie e poi ordinate per colore e per grandezza..
Il professore ci ha diviso in gruppi:
Un gruppo si occupa della variabilità di alcune specie di bivalvi.
Un altro si occupa della variabilità di alcune specie di gasteropodi.
Due persone si dedicano a identificare alcune specie
Tre persone sono addette a descrivere gli elementi interni delle conchiglie, cioè le cerniere, le impronte e i legamenti.
Un gruppo si dedica alle ornamentazioni delle conchiglie.
Le “giornaliste” che raccontano il lavoro svolto.




A completare il lavoro sulle conchiglie della I C, abbiamo pensato di leggere una poesia in classe, da commentare con i ragazzi, per far emergere le loro emozioni.
Ecco il testo che ci è servito come spunto: “La conchiglia” di Giovanni Serafini.

Sta sulla rena del mare
una conchiglia lucente.
Nessuno se ne accorge:
è come se non esistesse.
Ma il bimbo che la vede
la prende in mano, e la tiene
come fosse un tesoro.
                                                                  E dice grazie al mare.

Nella sua semplicità, il testo è servito per avvicinare i ragazzi a un testo poetico, parlare di rime, figure retoriche (abbiamo spiegato cos’è un enjambement  per esempio!), ad analizzare anche un testo in apparenza così semplice fino a scoprire che poteva regalarci comunque delle emozioni. Infine, i ragazzi sono stati invitati a chiedersi che cosa potesse rappresentare per il bambino della poesia la conchiglia che gli altri neppure vedevano e perché la tenesse come un tesoro, così ognuno ha dato sfogo ai propri pensieri, che sono stati poi trascritti su un cartellone.

Il tema delle conchiglie è stato affrontato anche in Arte, e..... ecco i risultati!





mercoledì 22 gennaio 2014

IL TEOREMA DI PITAGORA

Solo nel triangolo rettangolo il quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti .

In questa applet di geogebra il triangolo è isoscele, due lati ( che poi saranno i cateti ) misurano 5 u, l'angolo tra essi compreso varia da 0°a 180°. In verde i quadrati costruiti su questi due lati, in rosso il quadrato la cui area varia. A sinistra in alto  sono riportati i valori delle aree, la somma delle aree dei due quadrati verdi è costante, cioè 50 u^2, da confrontare con il valore dell'area  del quadrato verde, variabile. 


lunedì 20 gennaio 2014

IL PROBLEMA DEL MATTONE

Un famoso e vecchio problema, sempre utile per spiegare cosa sono e come si risolvono  le equazioni:

                    Un mattone pesa 1 Kg più mezzo mattone, quanto pesa un mattone? 

           
                

ROSETTA SI E' SVEGLIATA!

''Hallo World!'': così Rosetta ha salutato la Terra al suo risveglio. La sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) lo ha fatto dal suo account Twitter, @esa_Rosetta dopo 31 mesi di ibernazione e adesso è finalmente pronta alla corsa finale verso la cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko.
A. Accomazzo
''Abbiamo davanti a noi mesi impegnativi per preparare la sonda e i suoi strumenti alla prima osservazione ravvicinata di una cometa, un corpo celeste del quale sappiamo ancora molto poco, ha detto il responsabile delle operazioni di Rosetta per l'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Andrea Accomazzo.
Il computer di bordo ha 'suonato la sveglia' puntualmente alle 11,00 (ora italiana) del 20 gennaio e da quel momento gli strumenti della sonda hanno cominciato a riscaldarsi. Rosetta ha acceso i sensori stellari che le permettono di orientarsi e ha rivolto l'antenna verso Terra per trasmettere il segnale. Ora è tutto pronto per affrontare la corsa finale verso la cometa.
''E' una missione difficilissima'', osserva il coordinatore scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Flamini. ''Finora Rosetta ha affrontato una missione complessa, ma tutto sommato normale. Da questo momento in poi - rileva - entriamo in territori sconosciuti. E' un traguardo importante anche per l'Italia''. Uno degli strumenti principali di Rosetta, lo spettrometro Virtis (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer), si deve alla planetologa Angioletta Coradini, morta nel 2011.

            

Alla missione partecipa anche l'industria italiana, con la Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica) come primo contraente per assemblaggio, integrazione e prove del satellite e per la campagna di lancio. L'azienda ha inoltre costruito l'antenna che permette il collegamento con la Terra.
Ora saranno necessari due mesi per completare il controllo degli strumenti. In maggio la sonda comincerà ad avvicinarsi alla cometa, che dovrebbe raggiungere in agosto: sarà il primo veicolo ad osservare il nucleo di una cometa dalla distanza di appena 200 chilometri. In novembre il lander Philae, chiamato così da una ragazza italiana, si separerà dalla sonda per scendere sulla superficie della cometa e perforane il suolo con un 'trapano' italiano. Poi Rosetta accompagnerà la cometa verso il Sole, al quale si avvicineranno nell'agosto 2015. Quindi proseguiranno insieme la corsa, che Rosetta potrà 'raccontare' alla Terra fino al dicembre 2015.

domenica 19 gennaio 2014

NATGEOFAN, UN MONDO MERAVIGLIOSO

Scopri il meraviglioso mondo dedicato ai Fan di National Geographic. Su NatGeoFan troverai le migliori foto e i video più emozionanti firmati NatGeo!


COSA ACCADRA' DOMANI ALLE ORE 10 GTM ?

                   WAKE UP,  ROSETTA!!!!

Domani sarà risvegliata Rosetta, la "Bella Addormentata nello Spazio" !

          

Guardiamo questo video che ci ricorda l'avvenimento e la futura impresa di Rosetta, l"'Acchiappacomete"!

Si tratta della sveglia più importante nel Sistema Solare. Domani lunedì 20 gennaio alle 10 GTM la sveglia suonerà per la sonda Rosetta, dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Domani la sonda verrà fatta uscire dal suo periodo di ibernazione in cui si trova dall’8 giugno 2011, a 673 milioni di chilometri dal Sole. Rosetta è stata orientata in modo tale che i pannelli solari siano rivolti verso il Sole in modo da iniziare una rotazione una volta al minuto per la stabilità. Gli unici dispositivi in funzione finora sono stati i suoi computer di bordo e i diversi radiatori.
La missione Rosetta è una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Americana, la NASA e il Jet Propulsion Laboratory della NASA. E’ uno tra i più ambiziosi progetti oltre che tra le più lunghe missioni, dato che copre un periodo di 11 anni, dal 2004 al 2015. Rosetta è la prima missione che porterà avanti un’esplorazione a lungo termine, di circa un anno, della  cometa  67P/Churyumov-Gerasimenko man mano che si avvicina al punto di minima distanza dalla Terra e dal Sole.
Rosetta è stata lanciata il 2 marzo 2004 con l’Ariane-RG dalla base di Kourou nella Guiana Francese. A pieno carico, il peso era di 3000 chilogrammi e comprendeva 1670 chilogrammi di propellente, 165 chilogrammi di strumentazione dell’orbiter, che entrerà in orbita attorno alla cometa nel maggio 2014, e circa 100 chilogrammi del lander, che scenderà sulla superficie del nucleo cometario il 10 novembre 2014, ad una distanza di circa 5.25 UA (pari a circa 790 milioni di chilometri dal Sole, praticamente nell’orbita di Giove).

IL TERREMOTO

In geofisica i terremoti (dal latino terrae motus, cioè "movimento della terra"), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, dea romana della Terra), sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o meno potenti, della crosta terrestre,
provocate dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.
Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica che agiscono costantemente all'interno della crosta terrestre provocando la liberazione di energia in una zona interna della Terra detto ipocentro; si crea una frattura da cui si libera  una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche" che si  propagano in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando vita al fenomeno osservato in superficie; il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno. La branca della geofisica che studia questi fenomeni è la sismologia.
Quasi tutti i terremoti che avvengono sulla superficie terrestre sono concentrati in zone ben precise ossia in prossimità dei confini tra una placca tettonica e l'altra dove si originano le faglie: queste sono infatti le aree tettonicamente attive, ossia dove le placche si muovono più o meno lentamente "sfregando" o "urtando " le une rispetto alle altre. Raramente i terremoti avvengono lontano dalle zone di confine tra placche (terremoti intraplacca).
Secondo il modello della tettonica delle placche il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile (se non con strumenti appositi), ma modella e distorce le rocce sia in superficie che nel sottosuolo. Tuttavia in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle forze interne (pressioni, tensioni e attriti) tra le masse rocciose, tali modellamenti si arrestano e la superficie coinvolta accumula tensione ed energia per decine o centinaia di anni fino a che, al raggiungimento del carico di rottura, l'energia accumulata è sufficiente a superare le forze resistenti causando l'improvviso e repentino spostamento della massa rocciosa coinvolta. Tale movimento improvviso (che in pochi secondi rilascia energia accumulata per decine o centinaia di anni) genera così le onde sismiche e il terremoto associato.
Ecco qui dei simpatici disegni animati di Bruno Bozzetto, fatti  negli anni 80 per il CNR ( Centro Nazionale Ricerche ), sul concetto del terremoto

           
        

MERAVIGLIOSA TERRA ( LIFE ON EARTH )

Ho trovato questo bellissimo video della BBC sul nostro meraviglioso  mondo ed i suoi abitanti.
Buona visione!!


                         



domenica 12 gennaio 2014

TEST SUI RADICALI

Un test per ripassare,  le radici , principalmente quadrate.

I NUMERI DELL'UNIVERSO (3)

Ultimo appuntamento con la storia dell'evoluzione del cosmo narrata attraverso numeri e costanti. In questo numero si parte da 300.000 per arrivare all'infinito (e ritorno).
La seconda parte la trovi qui , la prima invece qui

              

lunedì 6 gennaio 2014

ATTIVITA' SOLARE: GIGANTESCA REGIONE AR1944

La macchia solare denominata AR1944, apparsa lo scorso primo gennaio, è una delle macchie solari più grandi registrate nell’attuale ciclo in corso. E’ talmente grande da poter essere osservata ad occhio nudo all’interno del disco solare. Per quanto la zona interessata appaia al momento relativamente tranquilla e stabile fin dalla sua comparsa il primo giorno di quest’anno, una regione di queste dimensioni ha comunque tutte le potenzialità per produrre attività significativa.


Una macchia solare è una regione della superficie del Sole (la fotosfera) che è distinta da una temperatura minore dell'ambiente circostante, e da forte attività magnetica. Anche se in realtà le macchie solari sono estremamente luminose, perché hanno una temperatura di circa 4000 kelvin, il contrasto con le regioni circostanti, ancora più luminose grazie ad una temperatura di 6000 kelvin, le rende chiaramente visibili come macchie scure. Numerose macchie simili sono state osservate anche in stelle diverse dal Sole, e prendono il nome più generale di macchie stellari.
Girando su se stesso, il Sole produce una quantità enorme di campi magnetici molto potenti. Le macchie solari, che spesso raggiungono un diametro superiore a quello della Terra, si verificano nei punti in cui è più intensa l’attività magnetica e dai quali si scatenano violentissime tempeste solari. Questi eventi proiettano particelle cariche per milioni di chilometri nello spazio circostante e non è raro che queste raggiungano la Terra, causando diversi problemi soprattutto ai satelliti e ai sistemi per le telecomunicazioni. 
Il Sole è la stella madre del nostro sistema solare intorno al quale orbitano la Terra, gli altri sette pianeti principali, i pianeti nani, i loro satelliti naturali e altri corpi celesti. La massa del Sole costituisce il 99,9 per cento della massa complessiva del sistema solare. Si stima che il Sole abbia 4,57 miliardi di anni di età. La Terra ha circa 4,54 miliardi di anni e farà una brutta fine quando il Sole inizierà a espandersi fino a raggiungere le dimensioni di una gigante rossa fra circa 5 miliardi di anni. Ma non sarà sicuramente un problema per le specie viventi terrestri: si stima che il pianeta tra 500 milioni di anni non sarà più adatto ad ospitare forme di vita per come le conosciamo.
N.B. Osservare ad occhio nudo, non significa che non si devono proteggere gli occhi!!
Tra i mezzi da non impiegare assolutamente: 
  • il vetro affumicato con una fiamma (per la presenza di disomogeneità e per il ridotto potere filtrante del nerofumo)
  • gli strati sovrapposti di pellicola in bianco e nero esposta alla luce e poi sviluppata,  o qualsiasi altro tipo di negativo fotografico 
  • gli occhiali da sole (anche quelli più scuri per alta montagna non garantiscono una protezione adeguata) 
  • la visione per riflessione su superfici d’acqua (l’intensità della radiazione riflessa è ancora eccessiva).

Il mezzo più economico e sicuro per l’osservazione diretta è costituito dal vetro per saldatura di gradazione 14, venduto in diversi formati nei negozi di articoli per saldatura e ferramenta. 
Nei negozi di foto-cine-ottica, che trattano articoli per l’astronomia, si trovano invece degli occhiali speciali, con montatura di cartone oppure plastica, dotati di filtri appositamente progettati per l’osservazione del Sole, certificati dalla stampigliatura "CE".


NAVIGARE NELLO SPAZIO, LEZIONE PROF. GIORGILLI

19/12/2013 - Una lezione di Antonio Giorgilli, docente di Fisica Matematica presso l'Università degli Studi di Milano, nell'ambito del progetto didattico educativo Spazio allo Spazio. 
La lezione si svolge in una seconda media ed è un excursus sulla conoscenza dell'universo e  sulla conquista dello  spazio, da Newton ai giorni nostri.

                 

sabato 4 gennaio 2014

LA MATEMATICA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI

Nel precedente post abbiamo visto l'importanza della fisica nell'interpretare e descrivere la realtà che ci circonda. Questa descrizione non è fatta a parole, ma mediante delle formule matematiche, tanto che è stato detto dal Premio Nobel Eugene Wigner, nel 1960, “il miracolo dell'appropriatezza del linguaggio matematico per la formulazione delle leggi della fisica è un dono meraviglioso che non capiamo e nemmeno meritiamo”.
Eistein stesso diceva "Certo bisogna dividere il nostro tempo tra la politica e le equazioni, ma per me le equazioni sono più importanti poiché la politica riguarda il momento attuale mentre le equazioni valgono per sempre. 
Lo stesso ironico Einstein affermava anche: "Da quando i matematici hanno messo mano alla teoria della relatività non ci capisco più niente".
Ecco qui un video di  PARACHUTES.TV che racconta le cose e i fenomeni di ogni giorno attraverso le formule matematiche che descrivono il loro comportamento, o la loro struttura..

                      

                                                               (Guardare il video a schermo intero)

C'è comunque una lunga tradizione, che possiamo far risalire a Pitagora, che ritiene che il numero e il ragionamento matematico siano le sole vie maestre per una vera conoscenza della realtà, qualsiasi cosa si intenda con questa parola. Di questo filone di pensiero, uno dei massimi rappresentanti è il nostro Galileo, che formula in modo suggestivo la sua opinione sulla capacità esplicativa e conoscitiva della Matematica: "La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto." [Galileo Galilei, Il Saggiatore, 1623].
Da allora, grazie al contributo di una molti straordinari scienziati, Galileo stesso, ma anche Newton, Maxwell, Einstein, tanti altri, si è assistito ad una progressiva e spesso sorprendente verifica di questa idea, con una sempre maggiore matematizzazione della scienza, a cominciare dalla fisica, dalla chimica e dalla astronomia, e un numero incredibile di successi nel mondo “reale”, dall'informatica, alla fluidodinamica computazionale, al trattamento delle immagini, alla medicina.


                                                         Insomma, rassegnatevi, la matematica serve!!!

CHE COS' E' LA FISICA E A COSA SERVE?

Questo bellissimo filmato  parla delle grandi scoperte della scienza e in particolare delle grandi scoperte della Fisica da Galileo ad oggi. Indubbiamente  la Fisica, in soli quattro secoli, grazie al metodo scientifico sperimentale, ha cambiato totalmente la nostra conoscenza dell'Universo ed ha rivoluzionato la nostra vita con la tecnologia.

             

La fisica (dal greco phýsis = natura) è la scienza che studia i fenomeni naturali (a esclusione di quelli che comportano trasformazioni chimiche della materia e i processi biologici), al fine di descriverli misurandone le proprietà (o grandezze) e stabilendo tra queste relazioni matematiche (leggi).
Per raggiungere questo scopo, la fisica si avvale di un metodo di indagine detto metodo sperimentale, cioè basato sull'esperimento riproducibile (comune ad altre scienze come la chimica e la biologia, dette appunto sperimentali).
Il metodo sperimentale, delineato da Galileo Galilei (1564-1642), consente di interpretare le cause dei fenomeni attraverso ipotesi che, se confermate nella loro validità dai risultati degli esperimenti, sono riconosciute come teorie.
Gli sviluppi della fisica da Galileo fino alla fine dell'800 hanno permesso di edificare i fondamenti della cosiddetta fisica classica: le leggi e i principi che descrivono il moto dei corpi e le cause (forze) che lo determinano, definiti dalla meccanica (in particolare, per opera di I. Newton, 1642-1727), l'inquadramento dei fenomeni elettromagnetici attraverso la teoria dell'elettromagnetismo, elaborata da J.C. Maxwell (1831-1879), le leggi relative ai fenomeni legati al calore e le leggi dell'ottica.


Con l'avvento del XX secolo inizia il periodo detto della fisica moderna. L'impostazione concettuale della fisica classica subisce profonde modificazioni per opera di A. Einstein (1879-1955), con la teoria della relatività (che apporta correzioni alla meccanica classica quando intervengono velocità prossime a quella della luce) e per la formulazione della meccanica quantistica, che interpreta i fenomeni a livello atomico in base alla nozione di quanti di energia, introdotta da M. Planck (1858-1947): nella visione quantistica la causalità deterministica, pilastro delle teorie fisiche classiche, secondo cui il comportamento di un sistema fisico può essere perfettamente determinato a partire dalle sue condizioni iniziali, lascia il posto alla probabilità.

Recentemente la fisica ha allargato ulteriormente il suo metodo di indagine a sistemi prima trascurati o al di fuori dei suoi confini ufficiali, come, per esempio, i sistemi caotici (che qui non verranno trattati), sistemi dal comportamento non prevedibile che si incontrano in fisica (i fluidi), ma anche in biologia ed economia.
Numerose sono le scienze che presentano più o meno ampi punti di contatto con la fisica, pur conservando propri confini autonomi; tra queste si segnalano l'astronomia, la geologia, la chimica-fisica, la biofisica e la geofisica.
Conoscere la fisica dunque  permette non solo di capire il perché del funzionamento delle cose, ma anche di  prevedere cosa succederà in un determinato sistema, partendo da certe condizioni. 

venerdì 3 gennaio 2014

TEST SULLA SIMILITUDINE

Un test ripasso sulla similitudine 




ANCORA UN GRAZIE AI NOSTRI FANTASTICI RICERCATORI!

COSI' SI FA LA RICERCA, ATTRAVERSO UN  SERIO E DURO LAVORO, RENDENDO PUBBLICI I RISULTATI SU RIVISTE SPECIALIZZATE E NON SPERIMENTANDO DIRETTAMENTE SULL'UOMO!
OGNI RIFERIMENTO AD UN CERTO SIG. VANNONI ( LAUREATO IN FILOSOFIA ) NON E' CASUALE, MA  VOLUTO. 

Ancora loro, un gruppo di ricercatori dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e dell'Istituto Telethon per la terapia genica (TIGET) coordinato da Luigi Naldini e Roberta Mazzieri che firmano un articolo su "Science Translational Medicine") sono riusciti a trasformare le cellule staminali ematopoietiche (quelle che danno origine a tutte le cellule del sangue) in vere e proprie fabbriche di armamenti contro i tumori.
Il risultato è stato raggiunto sempre  attraverso  la tecnica di terapia genica, già messa a punto dal gruppo di Naldini, e che  aveva già consentito di ottenere risultati terapeutici  nei pazienti affetti da due malattie genetiche rare, la leucodistrofia metacromatica e la sindrome di Wiskott-Aldrich. 
Anche in questo caso, utilizzando dei virus, sono state inserite nelle cellule staminali emopoietiche dei geni che svolgeranno  un'attività antitumorale quando queste cellule, in seguito, si trasformeranno in macrofagi e attaccheranno  il tumore. 
Il gene in questione è quello per l’interferone alfa, una molecola prodotta normalmente dal nostro organismo in risposta a infezioni e che è in grado di esercitare anche una potente attività antitumorale; l'uso clinico dell'interferone fino ad ora era  ostacolato dalla sua  elevata tossicità, essendo  somministrato come farmaco. 
Con questa nuova tecnica  i monociti/ macrofagi, che si differenziano dalle cellule staminali emopoietiche e  che sono naturalmente “richiamati” nella sede in cui si sta sviluppando un tumore, dirigono selettivamente l'interferone alfa solo contro le cellule tumorali.
L’interferone agisce in modo da portare alla  morte sia  le cellule tumorali, sia i vasi sanguigni del tumore, che gli riforniscono nutrimento.
macrofago che attacca cellule tumorali
Nel corso di una serie di esperimenti sui topi i ricercatori hanno dimostrato che la nuova strategia consente di bloccare la crescita del tumore mammario e delle sue metastasi. Inoltre, a differenza di quanto accade di solito negli studi sul modello animale, questa volta è stato possibile dimostrare anche la sicurezza e l'efficacia del metodo nell’inibire la crescita di un tumore umano perché i topi utilizzati erano stati "ingegnerizzati" attraverso il trapianto di cellule staminali ematopoietiche umane modificate, così da ricreare un sistema ematopoietico tipicamente umano. 

Questa tecnica quindi può essere definita uno xenotrapianto, MA .... questo tipo di pratica tra poco potrebbe essere proibita se il decreto legislativo sulla sperimentazione animale, ora all''esame delle commissioni Affari Europei e Salute , fosse approvato!!!

“Ora – spiegano i ricercatori – è necessario effettuare ulteriori studi preclinici volti a valutare quali tipi di tumori possano meglio beneficiare di questa terapia genica e a preparare la sperimentazione clinica che potrebbe cominciare tra qualche anno”.


giovedì 2 gennaio 2014

LE SCOPERTE SCIENTIFICHE PIU' INTERESSANTI DEL 2013

1. Lo spazio è piu affollato di quanto si credesse

Kepler-62f è un pianeta di dimensioni simili a quelle della Terra che orbita nella zona abitabile di una stella lontana circa 1.200 anni luce dalla Terra. 
"Comprate terra, oggi non ne producono più", scrisse una volta Mark Twain come scherzoso consiglio agli investitori. Ma Twain, naturalmente, non aveva mai sentito parlare dei pianeti extrasolari. Quest'anno i ricercatori del Caltech  hanno ipotizzato che nella sola Via Lattea - la nostra galassia - ne esisterebbero almeno 100 miliardi. Certo, non tutti sono abitabili: secondo un'analisi condotta a novembre dal Keck Observatory della NASA, però, ben una stella su cinque potrebbe avere pianeti nella sua "zona abitabile", vale a dire a una distanza tale da permettere la formazione di oceani di acqua liquida. Uno studio più recente, basato sui dati climatici, giudica esagerata quella stima, ma in ogni caso gli esopianeti abitabili dovrebbero essere parecchi. 

2. Clonate le cellule staminali embrionali umane
Uno scienziato rimuove il nucleo da un ovulo umano usando una pipetta: il primo passo per "fabbricare" cellule staminali embrionali personalizzate. 
Dopo oltre un decennio di false partenze, i ricercatori dell'Oregon Health and Science University hanno annunciato di aver clonato embrioni umani e averne raccolto cellule staminali. Coltivate in laboratorio, le cellule si sono specializzate fino a diventare cellule cardiache ed epidermiche, un primo passo verso il loro utilizzo nei trapianti. Fondamentale per il successo dell'esperimento si è rivelata l'aggiunta di caffeina al procedimento. Ora si tratta di capire se queste cellule, o altre simili prodotte senza usare embrioni, potranno trovare un impiego massiccio in medicina. 

 3. Il Voyager raggiunge i limiti della zona raggiunta dal vento solare
Una delle notizie più rilevanti del 2013 è in realtà l'annuncio di un avvenimento accaduto nel 2012. A settembre è stato definitivamente confermato che la venerabile sonda Voyager 1, partita dalla Terra nel 1977, è entrata nello spazio interstellare, vale a dire la zona non raggiunta dal vento solare. Voyager 2, la sonda gemella, dovrebbe presto oltrepassare lo stesso confine. 



4. Su Marte un antico lago che potrebbe aver ospitato la vita. 
Il cratere Gale, luogo dell'atterraggio del Rover Curiosity su Marte, ha un diametro di poco più di 150 chilometri. 
Nel 2013 il rover della NASA Curiosity ha continuato a lasciare le sue tracce nel suolo marziano e nella storia delle esplorazioni spaziali. Ha fatto notizia soprattutto la scoperta di un antico  lago - oggi naturalmente asciutto - che potrebbe aver ospitato la vita oltre tre miliardi di anni fa.  Il robottino ora continua la sua ricerca di tracce di passate forme di vita sul pianeta rosso dirigendosi verso il monte Sharp, al centro del cratere. 

5. Ultime notizie dalla preistoria
Il cranio ritrovato a Dmanisi presenta caratteristiche che ricordano ominidi di epoche diverse. Fotografia per gentile concessione Museo Nazionale Georgiano.
Sul fronte della paleoantropologia, il 2013 è stato un anno ricco di scoperte. A Dmanisi, il sito georgiano che si è rivelato una miniera di dati sui nostri progenitori, è stato ritrovato un cranio vecchio di 1,8 milioni di anni che potrebbe rivoluzionare la storia dell'uomo. Il cranio presenta un mix di caratteristiche finora riscontrate in fossili di epoche diverse: segno, secondo gli scienziati, che tutti questi fossili appartenevano a un'unica specie, Homo erectus, e non a una pluralità di ominidi come vorrebbe la teoria finora più accreditata. 
La ricerca genetica ha invece dato risultati di segno opposto: in epoche più recenti, diverse specie di ominidi convissero e con molta probabilità si accoppiarono tra loro. Da un osso ritrovato in una grotta in Spagna, un gruppo di scienziati è riuscito a estrarre il DNA più antico del mondo (400 mila anni). Invece che a un Neandertal, come si credeva, l'osso apparteneva a un denisoviano, un altro gruppo di ominidi così chiamato dalla grotta di Denisova, dove nel 2008 fu scoperto un giacimento fossile di enorme importanza. E proprio da un altro osso, vecchio di 400 mila anni e ritrovato a Denisova (ma appartenente a una donna di Neandertal) i ricercatori hanno scoperto che l'incesto era una pratica diffusa e trovato conferme alle risultanze genetiche secondo cui in ognuno di noi c'è una parte di DNA appartenente a specie umane diverse da Homo sapiens.

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2014/01/11/foto/le_cinque_pi_importanti_scoperte_scientifiche_del_2013-1944943/5/#media

mercoledì 1 gennaio 2014

AUGURI, BUON 2014!!!

Auguri a tutti con questo bel video: " What kind of world do you want? "


               

 ( song " World" by recording artists Five for Fighting)