domenica 30 novembre 2014

QUELLO CHE GLI ANTIVACCINISTI NON DICONO

Che cosa hanno fatto i vaccini?

Andate qui, una lettura veramente interessante per tutti, da condividere con i genitori!


Prima della scoperta del vaccino, i bambini affetti da poliomielite passavano anche un mese dentro il respiratore artificiale, e in pochi sopravvivevano 


E per chi pensa che il morbillo sia un piccolo morbo...andate qui e qui .
Il morbillo può causare complicazioni talvolta anche gravi specie nei bambini piccoli al di sotto dei due anni di età. Tra quelle più frequenti vi sono otiti e laringiti batteriche e la broncopolmonite che può essere sia batterica, sia dovuta al virus del morbillo che va a colpire i polmoni. Il rischio più temuto è invece l’encefalite che è l’infezione virale del sistema nervoso.


NESSUNA RELAZIONE TRA VACCINI E AUTISMO!!!!!! VACCINAR...SI

Fa discutere in queste ore la sentenza del Tribunale del lavoro di Milano che stabilisce che il Ministero della Salute dovrà risarcire con un assegno bimestrale un bambino affetto da una forma di autismo, causata - secondo il giudice - dal vaccino esavalente (contro tetano, epatite B, pertosse, difterite, Haemophilus influenzae B, poliomielite e tetano). La sentenza non è definitiva, perché il Ministero è ricorso in appello; il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha definito la sentenza " un attentato alla salute pubblica".

COME FUNZIONA UN VACCINO:  L’uso di vaccini per prevenire le malattie infettive ha radici antiche e deriva dall’osservazione che le persone guarite da malattie infettive non si ammalano una seconda volta, anche se esposte al contagio. Questo succede perché gli agenti infettanti – virus o batteri - che causano le malattie infettive stimolano, da parte dell’organismo infettato, la produzione di anticorpi, cioè di proteine che si legano a particolari componenti dell’agente infettante, dette antigeni, e ne bloccano l’azione. Gli anticorpi generati dall’organismo mantengono nel tempo la capacità di riconoscere l’antigene che ne ha innescato la produzione e impediscono alla malattia di svilupparsi una seconda volta.
I vaccini sono uno strumento prodotto artificialmente per indurre nell’organismo la stessa immunità indotta da una malattia, senza che l’organismo ne sia infettato e si ammali. Tutto ciò si ottiene attraverso l’inoculazione di agenti patogeni morti o inattivati (cioè trattati in modo da non potersi moltiplicare nell’organismo e infettarlo) o di loro parti, che sono riconosciuti dall’organismo come agenti estranei (i già citati antigeni) e provocano la produzione di anticorpi contro l’antigene iniettato. 
Grazie alle vaccinazioni, molte malattie mortali o gravemente invalidanti – come il vaiolo, la difterite, la poliomielite – sono attualmente sconfitte e la mortalità infantile o le disabilità che ne derivano sono state drasticamente ridotte.vaccini salvano molte vite, sono il solo modo per proteggerci da malattie gravissime, molto raramente determinano effetti collaterali. Fra questi ultimi, ci sono reazioni allergiche anche gravi (in 1-2 casi su un milione), la febbre, a volte con convulsioni (1-2 casi su 10.000), e altre malattie altrettanto rare, che il Ministero riconosce e per le quali elargisce effettivamente dei risarcimenti, quando sono conseguenza di un vaccino. Proprio a causa degli effetti collaterali, al momento di somministrare qualunque vaccino, viene richiesto ai genitori se il bambino sia in perfetto stato di salute, ed è importante che la presenza di pur minimi malesseri, come un raffreddore o un disturbo intestinale, non venga sottovalutata. Ma l'autismo  non è tra gli effetti collaterali riconosciuti in seguito a vaccinazione riconosciuti, poichè la scienza ha smentito da tempo qualsiasi relazione fra vaccini e autismo, sia per quanto riguarda la vaccinazione esavalente, oggetto della sentenza milanese, sia per quella contro morbillo, parotite e rosolia, che è stata sotto i riflettori in altre occasioni. 

LA QUESTIONE DEL MERCURIO 

Ora, stando alla sentenza di Milano, il caso di autismo sarebbe stato determinato da “un disinfettante a base di mercurio”, presente nel vaccino esavalente Infanrix Hexa (contro tetano, epatite B, pertosse, difterite, Haemophilus influenzae B, poliomielite e tetano) somministrato nel 2006. Si tratterebbe, quindi, di un caso più unico che raro, dato che a partire dal  2000 dai vaccini è stato tolto il tiomersale (Thimerosal), il sale contenente mercurio e  usato come conservante (infatti il mercurio non compare nella scheda tecnica del farmaco). Ma se anche il lotto fosse stato contaminato, come ipotizzato dal giudice, tutta la comunità scientifica ribadisce che «la relazione fra questa sostanza e l'autismo non è mai emersa in nessuno studio» .
spacciatori di bufale 
La pericolosità del mercurio è nota e ben documentata in medicina, ma il Thimerosal è per la precisione etilmercurio. La molecola tossica derivata dal mercurio, invece, è il metilmercurio che con i vaccini non ha niente a che vedere!
Inoltre  il metilmercurio è tossico per accumulo (viene eliminato molto lentamente in decenni, dal nostro organismo), tanto da rendere potenzialmente pericoloso pure quello che viene ingerito tramite il pesce o i frutti di mare, oggi praticamente tutti contaminati da questa sostanza; l'etilmercurio invece è eliminato molto velocemente dall'organismo.
E' chiaro che il Thimerosal è stato studiato e provato prima di essere immesso nei vaccini e in studi su animali non ha causato nessun effetto avverso. Si tratta pur sempre di un composto tossico e potenzialmente anche gravemente tossico, ma il suo effetto è dose-dipendente e dipende pure dal tempo di esposizione.
La stessa vaccinazione su scala mondiale è una prova enorme di rischio praticamente nullo dei preparati contenenti Thimerosal, cosa comunque ribadita da ripetuti studi.

STORIA DI UNA FRODE

Le ricerche scientifiche hanno anche smentito il legame fra questa malattia e il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr). In questo caso, a ipotizzare un nesso era stato un articolo pubblicato dalla rivista "Lancet" nel 1998 dal medico inglese Andrew Wakefield, che riguardava 12 bambini. Lo studio fece scalpore e gli scienziati si misero subito al lavoro per verificare quelle affermazioni che, se confermate, avrebbero portato a rivedere le politiche vaccinali. Fortunatamente però le indagini successive smontarono l'ipotesi più allarmistica. Anzi, negli anni seguenti emerse che l'articolo di Wakefield conteneva dichiarazioni deliberatamente false e che il medico era stato profumatamente pagato da uno studio legale che assisteva le famiglie di alcuni dei bambini coinvolti nello studio, le quali avevano un interesse a dimostrare l'esistenza di un legame fra la vaccinazione Mpr e l'autismo. Molti dei colleghi che avevano firmato lo studio assieme a Wakefield fecero pubblica ammenda, ammettendo che «i dati presentati erano del tutto insufficienti a dimostrare che ci fosse un nesso causale fra la malattia e la vaccinazione». Nel 2010, un'indagine accertò che il medico aveva anche eseguito sui bambini procedure mediche invasive e dolorose, senza che fosse necessario e senza avere ottenuto l'autorizzazione da un comitato etico. Lancet ha ritrattato lo studio e Wakefield è stato radiato dall'Ordine dei medici.
In Finlandia è stato realizzato uno studio su 14 anni di vaccinazione antimorbillosa (3 milioni di dosi!) che ha concluso inequivocabilmente nello stesso modo di tutti gli altri studi: nessun caso di autismo.
Se volete notizie precise e dettagliate di tutta la vicenda andate qui, qui e qui.


COMPLOTTISMO

La vicenda della responsabilità del vaccino MMR nel causare autismo impartisce alcuni importanti insegnamenti. Prima di tutto eventi concomitanti nel tempo non sono necessariamente correlati in un rapporto di causa-effetto. Il fatto che il vaccino MMR venga somministrato di routine più o meno alla stessa età in cui viene identificato l’autismo rafforza il sospetto di un legame fra i due eventi, ma non prova che vi sia un nesso causale.
In secondo luogo, il legame MMR-autismo rivela brillantemente la natura autocorrettiva della scienza: come molte ipotesi scientifiche, quella della correlazione MMR-autismo – pur ragionevole quando fu inizialmente proposta - risultò essere scorretta e come tale dovrebbe essere riconosciuta. Tuttavia, in terzo luogo, la questione MMR-autismo illustra la perseveranza delle idee scorrette anche a fronte di convincenti evidenze del contrario.



Wakefield, infatti, ha continuato a tenere conferenze sull’autismo,  mantenendo  una propria credibilità grazie ad alcuni argomenti che nulla hanno a che fare con il rigore della scienza. Uno degli argomenti preferiti a difesa delle sue ipotesi è che la storia della scienza è punteggiata di episodi di rifiuto nei confronti di pionieri e delle loro scoperte, citando ad esempio Galileo, Lister (e le sue tecniche antisettiche), Pasteur e le sue teorie sui germi. E tuttavia i pionieri della scienza furono perseguitati in tempi in cui la scienza era molto meno riconosciuta e, in certi casi, le critiche alle loro idee provenivano da autorità religiose. In secondo luogo, la base del metodo scientifico è che l’onere della prova sia a carico di colui che pretende il riconoscimento delle sue teorie: le  idee di Galileo, Lister e Pasteur hanno superato le critiche perché la loro attendibilità scientifica può essere dimostrata.
Un altro argomento correlato sempre da parte di Wakefield è l’accusa di “complotti” a censura delle sue ipotesi: come possiamo escludere che le multinazionali del farmaco, le istituzioni ufficiali  o le associazioni professionali non siano coinvolte in qualche “mostruoso complotto” per tenere nascosta al pubblico la pericolosità dei loro prodotti (come il vaccino MMR)?
Tutto questo è assurdo perchè il miglioramento dello stato generale di salute della popolazione non è una minaccia per la professione medica e i medici acquisiscono credito curando le malattie, non causandole. Quando la polio è stata sconfitta, i polmoni d’acciaio sono diventati virtualmente obsoleti, ma nessuno si è opposto al progresso in nome dei cambiamenti che si sarebbero verificati negli ospedali, né i medici piangeranno – se mai ci arriveremo – dopo la sconfitta dell’autismo.
Eppure, nonostante le smentite della comunità scientifica e benché ad oggi nessuna nuova ricerca abbia riproposto in modo credibile il rischio di autismo in seguito alla vaccinazione MMR, l’ipotesi di Wakefield continua a destare allarme nella popolazione, inducendo una resistenza verso la vaccinazione trivalente MMR e, più in generale, sfiducia verso le vaccinazioni infantili in generale. Con danni non da poco: «In un solo colpo – afferma il “British Medical Journal” – Wakefield ha minato il programma di vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia del Regno Unito e, successivamente, nel mondo».
(http://www.superando.it/2009/12/23/lautismo-e-le-vaccinazioni/)

sabato 29 novembre 2014

DARWIN E LA TEORIA DELL' EVOLUZIONE

                           
                                 Charles Darwin from vanmig

OSSERVAZIONI SULLA TEORIA DI DARWIN: 

Darwin considerò anche un altro tipo di selezione, la selezione sessuale: in alcune specie la livrea molto vistosa dei maschi è motivo di scelta preferenziale da parte delle femmine che probabilmente associano all’aspetto sgargiante o imponente il concetto di buona salute e di forza. Questi aspetti dei maschi tendono pertanto ad essere selezionati all’eccesso fino a che non diventano un fattore di intralcio e vengono penalizzati dalla selezione naturale che ha sempre l’ultima parola (pensiamo ai palchi delle corna dei cervi che possono diventare così imponenti da rendere l’animale facile preda).


La teoria di Darwin è stata interpretata in vario modo e spesso arricchita da concetti che il naturalista inglese non poteva a quel tempo conoscere. Da studi iniziati negli anni trenta e quaranta del ventesimo secolo con il progredire della genetica e della genetica di popolazione ha origine la cosiddetta “sintesi moderna” ad opera soprattutto di Dobzhansky e Mayr. Il concetto darwiniano di selezione naturale perde il significato di sopravvivenza dell’individuo più adatto per assumere quello di aumento della frequenza di alcuni geni nel pool genico di una popolazione. Secondo i sostenitori della sintesi moderna l’evoluzione è molto graduale (ciò non è però confermato dai fossili). Importante è invece il concetto di “mutazioni neutre” di un gene (cioè né favorevoli, né sfavorevoli): tali mutazioni non sono eliminate e potranno essere usate proficuamente in seguito se appariranno altre mutazioni con cui entrare in sinergia per produrre caratteri più adatti.

Un'altra interpretazione della teoria di Darwin è quella degli equilibri punteggiati. In realtà Darwin stesso aveva scritto che: « Molte specie, dopo essere state formate, non sono mai andate incontro a ulteriori mutamenti ... ed i periodi, durante i quali le specie sono andate incontro a modificazioni, anche se lunghi misurati in anni, probabilmente sono stati brevi in confronto ai periodi in cui hanno mantenuto la stessa forma ». Nel 1972 i paleontologi Eldredge e Gould scrissero che i cambiamenti evolutivi avvengono in periodi di tempo relativamente brevi (ovviamente si tratta di tempi geologici) sotto l'impulso di forze selettive ambientali; questi periodi sarebbero intervallati da lunghi periodi di stabilità. Le prove paleontologiche confermano questa interpretazione del darwinismo. Si rinvengono pochi fossili intermedi rispetto a quelli di individui di specie ben definite nei lunghi periodi di stabilità.

giovedì 27 novembre 2014

LA SCIENZA DELLA STAZIONE SPAZIALE

http://oggiscienza.wordpress.com/2014/11/20/la-scienza-della-stazione-spaziale/

La ISS è principalmente un banco di prova per future missioni spaziali di lunga durata. A bordo si sviluppano nuove tecnologie e si testano gli effetti sul corpo umano della vita nello spazio, in vista di missioni oltre l’orbita terrestre. Sono moltissimi però gli studi che guardano verso il pianeta Terra e non solo verso Marte. Alcuni di questi sono raccolti in un video e una pubblicazione dal titolo inequivocabile: ISS Benefits for Humanity, dove si trovano storie di applicazioni terrestri delle ricerche svolte a bordo della ISS: dai bracci robotici in chirurgia, al miglioramento delle tecnologie per la depurazione dell’acqua nel Messico rurale.

Medicina – Molti fra gli esperimenti sono in ambito biologico e medico. Sempre sul sito dell’ASI leggiamo che “l’obiettivo strategico della ricerca spaziale nel settore delle scienze della vita è di consentire la vita umana nello spazio.”
Se per future missioni spaziali, magari su altri pianeti, è indispensabile studiare gli effetti della microgravità sul corpo umano  e comprendere i meccanismi di adattamento all’ambiente spaziale, altre ricerche hanno importanti ricadute per chi resta sulla Terra, come gli studi sul sistema immunitario e sui vaccini (ne avevamo parlato qui e qui), oppure il progresso della telemedicina, che può essere sfruttata sia da chi vive nello spazio, sia da chi abita in zone isolate della Terra.
Sulla ISS, gli organismi viventi sono sottoposti a tre condizioni anomale: microgravità, isolamento e un maggior livello di radiazioni cosmiche. Questo ambiente offre una possibilità unica per studiare problematiche mediche relative a malattie legate all’età o all’immobilità. Molte ricerche sono focalizzate su malattie cardiovascolari, problemi di ossa e cartilagini, o atrofia muscolare, visto che nello spazio i muscoli tendono a perdere peso, costringendo gli astronauti a un costante esercizio fisico. Anche gli aspetti psicologici sono tenuti sotto costante osservazione, come pure l’influenza che ha sui ritmi circadiani la vista di 16 albe e 16 tramonti ogni giorno.

Fisica - La stazione spaziale è un laboratorio privilegiato anche per molti esperimenti di fluidodimamica, fisica delle particelle, astrofisica e cosmologia. Grosse aspettative vengono da Alpha Magnetic Spectrometer, un rivelatore di particelle di 7 tonnellate portato tre anni fa a bordo della ISS per cercare antimateria e materia oscura misurando con grande precisione la composizione dei raggi cosmici 
Gli studi di fisica dei fluidi sfruttano i vantaggi della microgravità per mescolare i fluidi senza tenere conto del loro peso, riuscendo quindi a studiare cocktail impossibili da creare sula Terra. Utilizzando l’assenza di peso e le temperature bassissime all’esterno della stazione, si cerca inoltre di capire qualcosa di più sui superconduttori, mentre la presenza a bordo di una fornace in grado di raggiungere i 1400°C permette di studiare la solidificazione dei metalli in condizioni di microgravità, con risultati che potrebbero essere utili per realizzare leghe di alluminio sempre più efficienti.

Osservazioni – Guardando al di fuori della stazione spaziale si osserva lo spazio, ma anche la Terra. Gli astronauti raccolgono dati climatici e ambientali, e sono testimoni privilegiati di eventi come eruzioni vulcaniche o terremoti. Anche in questo caso la presenza di un equipaggio è un grande vantaggio, poiché garantisce la flessibilità necessaria per l’osservazione di avvenimenti inattesi. Dalla ISS si guardano anche pascoli e aree coltivate con ISSAC (ISS Agricultural Camera), le cui immagini arrivano in pochi giorni  agli agricoltori, aiutandoli nella gestione dei campi e nella pianificazione delle irrigazioni e della somministrazione di fertilizzanti e pesticidi.

Tra le innovazioni che l'astronauta Cristoforetti ha a bordo della ISS c'è POP3D, unaprinter portatile made in Italy realizzata da Altran e Thales Alenia Space. Servirà a stampare pezzi di ricambio direttamente sull'International Space Station senza la necessità di ricevere rifornimenti dall'esterno.
Infatti dobbiamo pensare agli astronauti che lavorano per lunghi periodi all’interno dell’International Space Station come agli “inquilini” di  casa orbitante, i cui “arredi” e i cui “pezzi di ricambio” devono necessariamente arrivare dalla Terra.
Portare oggetti su uno spazio, orbitale, come la ISS, ed oltre, come un possibile futuro viaggio su Marte,  è un’operazione complessa e con costi elevati. Lo sanno bene i tecnici e gli ingegneri di Thales Alenia Space, che in questi anni hanno contribuito allo sviluppo di oltre il 50 per cento del volume pressurizzato (ovvero “vivibile”) della Stazione e ai diversi sistemi di trasporto spaziale che portano i rifornimenti in orbita: dai moduli MPLM imbarcati sullo Shuttle in passato, ai grandi Tir dello spazio di oggi (ATV e PCM-Cygnus).

Per questo qualsiasi tecnologia che permetta di ridurre i volumi e il peso dei viaggi logistici al lancio, o addirittura di produrre direttamente sulla Stazione qualche componente, avrà un valore enorme per le attività spaziali. Che diventa tanto più grande nel caso di un viaggio più lungo, per esempio verso Marte.
In questo caso infatti il “rifornimento” di parti di ricambio sarebbe impossibile e tutto il necessario dovrebbe essere previsto in anticipo e caricato a bordo. Con un oggetto come POP3D invece l’astronauta potrebbe portare con sé solamente materia prima e fabbricare le parti necessarie al momento del bisogno.

lunedì 24 novembre 2014

BIOGRAFIA DI DARWIN- DOCUMENTARIO

Documentario del 2006 sull'evoluzione delle specie e sul naturalista che ha sconvolto le precedenti teorie sull'evoluzione.
Esso fa parte di  "Ulisse - Il piacere della scoperta", un programma televisivo documentaristico ideato da Piero Angela ed Alberto Angela, e condotto da quest'ultimo, in onda dal 2000 su Rai 3.


                           

domenica 23 novembre 2014

UN' ITALIANA NELLO SPAZIO: SAMANTHA CRISTOFOLETTI


                                  
                                        
                                                         Rai Replay 3, docufilm: "la donna delle stelle"
                    
La piattaforma di lancio si trova nella storica base spaziale di Bajkonur, nel Kazakhstan, da cui partì il primo uomo nello spazio, Jurij Gagarin. E da dove venne lanciata, nel 1963, anche la prima donna, Valentina Tereskhova. Da lì, oggi, quando in Italia saranno le 21,59, un razzo Sojuz porterà in orbita il Capitano Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana dell’Agenzia spaziale europea. 
Trentasette anni, pilota dell’Aeronautica Militare e astronauta dal 2009, trentina di origine, Samantha si appresta a prendere posto sul sedile di sinistra: «È quello dell’ingegnere dei sistemi e di co-pilota - ci ha raccontato -. Il mio ruolo è supportare il comandante durante il lancio e l’avvicinamento alla Stazione, che durerà sei ore, dopo quattro orbite. Al centro ci sarà il comandante, il russo Anton Shkaplerov, e a destra l’ingegnere di bordo della Nasa, Terry Virts». 
«Abbiamo già simulato tutte le operazioni del lancio - aggiunge - quando abbiamo fatto parte dell’equipaggio di riserva della missione partita a maggio e quando abbiamo accompagnato l’equipaggio fino alla rampa. Insomma, siamo davvero pronti, e non vediamo l’ora di partire». 

La Soyuz per arrivare alla ISS
 Le ultime settimane prima del lancio le ha trascorse ad addestrarsi per il lancio: «Trascorreremo sei mesi in orbita e solo poche ore nella Sojuz, cioè per il lancio e per il ritorno a Terra. Eppure gran parte dell’addestramento è dedicato a queste  due fasi, perché sono i momenti più dinamici e potenzialmente pericolosi. Con il comandante ho trascorso molte ore a settimana nel simulatore Sojuz. Abbiamo ripetuto più volte le procedure principali e abbiamo affrontato assieme le molteplici avarie che il nostro istruttore inseriva per farci operare negli scenari più diversi, anche d’emergenza». 
 E così coronerà il suo sogno di bambina: «Il fatto è che per diventare astronauta non c’è un percorso diretto: ero appassionata di tecnologia e di scienza, per cui dopo il diploma ho studiato ingegneria aerospaziale, mi sono appassionata al volo e sono diventata pilota militare. Queste esperienze mi hanno poi indirizzata verso la possibilità di realizzare il sogno di sempre».  
 Ora la felicità lascia un po’ di spazio anche all’orgoglio: «Soprattutto perché questa è una grande impresa italiana. Gli elementi pressurizzati in cui vivono gli astronauti sono in gran parte made in Italy e un grande contributo durante la fase di costruzione è stato dato dagli Mplm, i moduli logistici forniti dall’Asi, l’Agenzia spaziale italiana. E la mia missione, Futura, è il frutto di quell’impegno della nostra agenzia spaziale e della nostra industria».  

ISS

Durante i sei mesi in orbita lavorerà su diversi esperimenti: «Sì, dallo studio dell’equilibrio all’utilizzo di nanotecnologie per contrastare la decalcificazione delle ossa, dall’insufficienza venosa alle stampanti 3D, dai problemi del sonno a sistemi innovativi di monitoraggio della salute».

http://www.lastampa.it/2014/11/22/scienza/samantha-cristoforetti-pronta-al-decollo-domenica-il-sogno-diventa-realt-ufaJxxXQSm49hI5vBLlEUJ/pagina.html

CAPILLARITA'

La capillarità è un fenomeno che permette all'acqua di salire in tubicini molto sottili. Questo fenomeno è spiegato dall'esistenza di forze di attrazione tra le molecole dell'acqua e le pareti del tubicino: tali forze sono dette forze di adesione.
Anche tra una molecola d'acqua e l'altra esistono forze di attrazione dette forze di coesione. Quando l'acqua è contenuta in un tubo dal diametro grande, il numero delle molecole d'acqua a contatto con il vetro è relativamente piccolo. Quando invece si tratta di un tubo capillare, il numero di molecole dell'acqua a contatto con il vetro è molto piu' grande, quindi prevalgono le forze di adesione sulle forze di coesione. L'acqua sale per un certo tratto lungo il tubo di vetro, mentre la superficie del liquido non si presenta piana ma curva, con la concavita'  verso l'alto. 



Nel caso dell'acqua  la superficie libera del liquido ha la forma di menisco concavo, ma esistono liquidi come il mercurio, che "non bagnano la parete", in cui la superficie libera ha la forma di menisco convesso.


Incontriamo la capillarità nella vita di ogni giorno quando, ad esempio, inzuppiamo un biscotto nel tè, quando uno straccio o una spugna assorbono l'acqua oppure quando vediamo l'umidità risalire dal terreno lungo i muri di una casa.
Le piante sfruttano questo tendenza, la capillarità, per portare l'acqua dalle radici fino alle foglie.

sezione di vasi legnosi (linfa grezza)

giovedì 20 novembre 2014

IL FILM PIU' PICCOLO DEL MONDO

Ricercatori di IBM hanno creato nel 2013 un film i cui protagonisti sono degli atomi. Intitolato "A Boy and His Atom" questa piccolissima opera di animazione costituisce un nuovo record assoluto, ed è costituito da circa 250 immagini che si susseguono con una tecnica grossomodo assimilabile a quella dell'animazione a passo uno, o stop motion.

               

"Controllare, posizionare e formare gli atomi per creare un video a livello atomico è una disciplina precisa e del tutto nuova", ha commentato Andreas Heinrich (IBM Research). Per rendere possibile questa curiosa e strabiliante opera è stato usato un microscopio a effetto tunnel ( STM, scanning tunneling microscope) realizzato dalla stessa IBM, che permette appunto di "vedere" gli atomi, ingranditi di circa 100 milioni di volte. Esso possiede una punta che scorre sulla superficie da esaminare e la sua posizione posizione viene registrata in ogni momento. Questo permette di avere una posizione in rilievo della superficie ( andate qui per vedere alcune immagini).
Per ogni "scena" creata è stato poi realizzato uno dei fotogrammi che avrebbe costituito il video finale.
Anche se il filmato ha un intento divulgativo nasce da un risultato importante dell'IBM, che grazie all'abilità di muovere gli atomi ha realizzato nel 2012 la più piccola memoria magnetica del mondo fatta di soli 12 atomi e che costituisce le fondamenta per la realizzazione del computer quantistico. I computer quantistici saranno in grado un giorno di occuparsi in un lampo di operazioni che oggi richiedono anni.

http://www.tomshw.it/cont/news/ibm-gira-il-primo-film-atomico-della-storia-effetti-da-oscar/45329/1.html

GLI ATOMI SI VEDONO?


Questa foto somiglia a un nido d'ape visto con una lente di ingrandimento. In realtà in questo caso la lente, o meglio l'occhio, è la punta nanoscopica di un microscopio a forza atomica, e il nido d'ape è una molecola di  nanografene. In questo modo gli scienziati guidati da Leo Gross dell' Ibm Research – Zurich, sono riusciti a vedere l'invisibile: i singoli legami chimici che tengono insieme gli atomi, apprezzandone le differenze di forza e lunghezza. Un traguardo, come spiegano i riceratori su Science del 14 settembre 2012.




Ecco altre immagini di atomi trovate in rete, ottenute  con il microscopio effetto tunnel.
atomi di silicone, organizzati in cristalli



blu nichel

atomi di cobalto azzurri su superficie di rame 
superficie della grafite, coni chiari sono atomi di carbonio 

mercoledì 19 novembre 2014

LEGAMI AD IDROGENO E CARATTERISTICHE DELL'ACQUA




L’acqua ha proprietà fisiche e chimiche molto particolari che ne fanno il liquido  il liquido "biologico" per eccellenza. E allora, esaminiamo alcune di queste "stranezze", dovuta alla presenza di legami di idrogeno tra le molecole 

L’acqua è liquida nell’intervallo di temperatura in cui avvengono tutti i più importanti processi biologici.

 A differenza della maggior parte delle altre sostanze, l’acqua liquida ha densità maggiore dell’acqua solida, il ghiaccio. Tutto ciò ha profonde implicazioni ecologiche.


L'acqua sotto lo strato superficiale di ghiaccio rimane perciò abbastanza calda da permettere la vita delle piante e degli animali acquatici.



L’acqua è un ottimo solvente per soluti polari e ionici. Forma legami idrogeno con altre molecole di acqua e con altre molecole polari, e quindi può sciogliere sostanze attraverso tali interazioni.

Molecole di acqua circondano lo ione sodio

Anche il glucosio è una molecola che presenta delle regioni polari e quindi è solubile in acqua ( il simile scioglie il suo simile)
modellino di molecola di glucosio

La presenza di legami idrogeno porta ad un’elevata temperatura di ebollizione.

L’acqua ha una capacità termica alta rispetto a quella della terra e dell’atmosfera. Questo significa che è necessario molto più calore per aumentare di 1 grado la temperatura di una determinata massa di acqua rispetto alla stessa massa di terra. Tale comportamento è dovuto alla rete di legami idrogeno esistenti tra le sue molecole.
Dal punto di vista ambientale, la capacità dell’acqua di assorbire molto calore senza un forte aumento della temperatura influenza fortemente il clima sulla Terra. Le grandi masse di acqua (laghi, fiumi, oceani) assorbono o cedono grandi quantità di calore con piccole variazioni di temperatura, e questo rende il clima delle regioni circostanti più temperato e la temperatura più stabile rispetto alle zone più interne.

L'acqua possiede una elevata "tensione superficiale", determinata proprio  dalle forti interazioni intermolecolari dovute ai legami idrogeno. La tensione superficiale di un liquido è dovuta alla diversa attrazione che una molecola subisce da parte di altre molecole vicine a seconda che si trovi nella massa di un liquido o sulla sua superficie, come è schematizzato nella figura.
Il fatto che la tensione superficiale dell'acqua sia molto elevata, favorisce la sua capacità di muoversi in capillari sottili e in materiali porosi (capillarità). E cosa sono le minuscole vene che giungono fino alle pieghe più riposte del nostro corpo se non capillari  sottili (li chiamiamo infatti capillari sanguigni)? E cosa sono le membrane cellulari se non setti porosi in grado di far passare certe sostanze e non altre?
Per abbassare l’alta tensione superficiale dell’acqua, che inibirebbe alcune funzioni, gli organismi viventi producono opportuni composti, detti tensioattivi, simili ai detergenti. Nei polmoni, per ridurre il lavoro necessario ad aprire gli spazi alveolari e permettere una buona respirazione, le cellule alveolari secernono un tipo particolare di tensioattivo, un fosfolipide.

domenica 16 novembre 2014

MISSIONE ROSETTA: PHILAE IN STAND BY, ARRIVEDERCI?

Il lander Philae non si è " accometato" nel luogo previsto; a causa del mancato arpionamento al terreno, al momento dell'impatto con la cometa, il lander è rimbalzato due volte, andando a finire a più di un kilometro di distanza dal sito previsto. L’Esa ha cercato  di individuare il luogo esatto in cui si trova il lander. E' risultato essere   un punto in ombra, una situazione che impedisce ai pannelli solari di fornirgli l’energia necessaria a funzionare. Il robot per questo è entrato in letargo, ma prima Philae è riuscita a compiere una serie di esperimenti e ha avviato il suo trapano, cercando di raccogliere campioni di suolo da analizzare, rocce antiche miliardi di anni che potrebbero rivelare molte informazioni sulla formazione del Sistema Solare. Il centro di controllo è riuscito anche  a farlo ruotare di 35 gradi e ad alzarlo leggermente, in modo da esporre maggiormente al Sole i pannelli solari. Infatti la speranza è che prima o poi, magari anche grazie a una rotazione del nucleo cometario, Philae  possa ricevere abbastanza luce da riattivarsi. In quel caso, potrebbe riprendere il suo lavoro. Rosetta intanto continua la sua missione e continua a raccogliere informazioni. Si è riportata a 30 chilometri dal nucleo e da quell’altezza continua ad orbitare intorno alla cometa.



sabato 15 novembre 2014

EVOLUZIONE DEGLI INSETTI

In  un articolo comparso all’inizio di novembre su Science viene riportato uno studio sulle caratteristiche genetiche di 144 specie di insetti. Dal 2012 fino ad oggi 100 scienziati, afferenti a diverse discipline (biologia molecolare, morfologia e tassonomia degli insetti, paleontologia, evoluzione, embriologia, bioinformatica), si sono riuniti nel consorzio 1Kite, con l’unico obiettivo di spiegare origini e parentele degli insetti che hanno tanta importanza nell’ecologia e nell’economia del nostro pianeta. Grazie  all'utilizzo  di moderne tecniche di biologia molecolare sono stati analizzati 1478 geni ed alla fine si è arrivati alla conclusione che gli antenati degli attuali insetti sarebbero stati senza ali e avrebbero colonizzato la terra 480 milioni di anni fa. Quando le piante hanno incominciato a crescere in altezza formando arbusti e poi alberi circa 400 milioni di anni fa, anche gli insetti si sarebbero dotati di ali, quasi come se si volessero assicurare ugualmente l’accesso al polline. L’invasione della terra sarebbe invece avvenuta più tardi, cioè circa 345 milioni di anni fa, quando gli insetti avrebbero incominciato a diversificarsi e a formare numerose specie.



mercoledì 12 novembre 2014

PHILAE E' ATTERRATO SULLA COMETA!!!



Ce l'ha fatta!
ore 17:04!

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Anche la tecnologia italiana, insieme all'Europa,  ha contribuito a tutto questo.
              
                           
                         prima immagine duranta discesa,  3 Km dalla cometa

 ......... e pochi secondi  prima dell'arrivo!


ROSETTA, CI SIAMO, COLLEGAMENTO CON ESA

Seguiamo in diretta gli ultimissimi aggiornamenti.

 http://rosetta.esa.int/

La sonda Rosetta ha rilasciato il lander Philae, che adesso è pronto per cominciare la prima discesa mai tentata sul nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La conferma è arrivata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa).
L'impresa, destinata ad entrare nella storia del voli spaziali, richiederà circa sette ore ed è prevista intorno alle 17 italiane.
Rosetta è la protaginista della prima immagine scattata dal lander Philase subito dopo la separazione (fonte: ESA/Rosetta/Philae/CIVA)

Il primo 'bip', ossia il primo segnale inviato da Philae a Rosetta e da questa spedito a Terra, è stato registrato dopo circa due ore. Nel frattempo la lunga discesa prosegue e  l'arrivo sulla cometa è previsto  intorno alle 17.00 italiane. La speranza è che questo avvenga su un terreno non accidentato.
Nella notte era stato infatti rilevato un problema nella possibilità di attivare il sistema di discesa che impedisce al lander di rimbalzare sul suolo della cometa al momento dell'atterraggio. In particolare sembra non funzionare il piccolo motore a razzo che si trova sul 'tetto' del lander e che deve entrare in azione a circa 40 minuti prima che Philae si posi sulla cometa, per rendere la manovra più morbida.
Nell'ultima fase della discesa il 'carrello' di Philae libera infatti degli arpioni collegati a cavi di 45 metri, mentre il piccolo motore contrasta la spinta portando il veicolo verso l'alto e mantenendo i cavi in tensione, mentre un altro dispositivo li riavvolge lentamente fino al momento in cui le zampe toccano il suolo
. ''Abbiamo bisogno di un po' di fortuna nel non atterrare su una roccia o su un pendio ripido'', ha detto il responsabile delle operazioni di Philae, Stephan Ulamec.

Rosetta ha fotografo Philae diretto verso la cometa .
   Buona fortuna !                                                         

lunedì 10 novembre 2014

GLI STATI DELLA MATERIA

Un brevissimo filmato che fa capire bene la differenza tra stato solido, liquido e  gassoso

                   

domenica 9 novembre 2014

RISOLVI LE ESPRESSIONI E OTTIENI IL NOME DI UN FAMOSO.......

Espressioni....possono diventare un passatempo  divertente... ( dedicato agli alunni di prima ).
Andate qui: http://www.matematicainterattiva.it/indovinelli-e-codici-segreti/1699-risolvi-le-espressioni-e-ottieni-il-nome-di-un-famoso



 e qui   http://www.matematicainterattiva.it/espressioni 

PERIMETRO O AREA?



Ai seguenti link troverete delle risorse  interattive per  comprendere la differenza tra perimetro ed area 



"AMBITION", SHORT MOVIE, LA FANTASCIENZA INCONTRA LA SCIENZA

AMBITION è il titolo di un piccolo film, realizzato in collaborazione tra Platige Image e l'ESA.
Il regista è Tomek Bagiński ed il film è stato proiettato Venerdì 24 Ottobre alle celebrazioni "Sci-Fi: Days of Fear and Wonder" del British Film Institute (Southbank, Londra).
Girato in Islanda ed interpretato da Aiden Gillen ed Aisling Franciosi, AMBITION ci racconta che così come è vero che l'essenza della vita sulla Terra è l'acqua, così l'essenza di ciò che significa essere umani è tentare cose difficili, superare ogni difficoltà e raggiungere obiettivi apparentemente impossibili. Per imparare, adattarsi ed evolvere.

Ed al centro di questo film vi è la splendida missione ESA Rosetta, vera scienza. Prima sognare, poi costruire, lanciare, inseguire e raggiungere una cometa; infine il compito più arduo: tentare di atterrare sulla sua superficie e cercare di catturare i segreti sull'origine e sulla la formazione dell'universo e della vita.
                                                                             
                                                                                Buona visione!


                        

sabato 8 novembre 2014

ATTERRAGGIO SULLA COMETA: CI SIAMO, IL 12 NOVEMBRE!

                       
                  

Pochi giorni ancora e poi, dopo un viaggio durato oltre dieci anni, sbarcheremo su una cometa, per la prima volta. A compiere l’impresa sarà Philae, il lander della missione Rosetta dell’Esa che, secondo le previsioni, il 12 novembre atterrerà a sulla cometa67P/Churyumov–Gerasimenko, nello specifico ad Agilkia. Un nome, quello di Agilkia, dal sapore tipicamente egizio, come da tradizione si potrebbe ben dire per la missione (Rosetta si chiama così infatti in onore alla stele di Rosetta, nell’ottica che, in analogia allo storico reperto, aiuti a decifrare i misteri delle comete).
Agilkia infatti è il nome di un’isola che si trova sul fiume Nilo, nel sud dell’Egitto, ed è qui che vennero trasferiti alcune costruzioni dall’isola di File (Philae), a rischio sommersione dopo la costruzione della diga di Assuan. Ora che anche il sito di atterraggio ha un nome  non resta che aspettare l’arrivo del lander sulla cometa, e così l’inizio della parte più interessante della intera missione missione.
In realtà, da quando Rosetta ha incontrato la 67P/Churyumov–Gerasimenko qualcosa ha già scoperto. Per esempio le misurazioni preliminari della sua temperatura hanno mostrato che sulla cometa fa sì freddo, ma meno di quel che ci si aspettava. La temperatura media si aggira intorno ai -70°C, e secondo gli esperti sarebbe troppo calda perché la cometa sia ricoperta esclusivamente di ghiaccio. Potrebbe avere infatti anche una “crosta polverosa”.
Dimensioni della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko
Solo pochi giorni fa invece, grazie allo strumento Rosetta Orbiter Sensor for Ion and Neutral Analysis (Rosina) gli scienziati sono riusciti a stilare una prima bozza dell’odore della cometa, che ricorderebbe quello di urina, alcol e uova marce. In realtà più che a determinare l’odore, le analisi compiute da Rosina hanno permesso di individuare quali sono i composti presenti nei dintorni della cometa: ammoniaca, acqua, anidride carbonica, monossido di carbonio, metano, metanolo, formaldeide, acido solfidrico, acido cianidrico, anidride solforosa e solfuro di carbonio.
Ma come dicevamo la parte più interessante avrà inizio con l’arrivo di Philae, che verrà sganciato dalla sonda a una distanza di 22,5 chilometri il prossimo 12 novembre (e ci vorranno circa otto ore per avere conferma dello sbarco). Spetterà da quel momento al lander cercare di capire di cosa sia fatta la cometa, come si è originata e così trovare indizi anche sull’origine ed evoluzione del Sistema solare.
Per farlo il lander (un progetto da 220 milioni di euro) ha a disposizione una serie di strumenti per l’imaging e l’analisi in situdella cometa, tra i quali: uno spettrometro per lo studio della composizione chimica; telecamere tradizionali e a infrarossi per l’acquisizione di immagini; sistemi per analizzare le proprietà meccaniche, elettriche della superficie; un magnetometro e, ovviamente, un sistema capace di perforare la cometa fino a 23 centrimetri di profondità, trasmettendo i campioni a bordo per le analisi.
fonte: http://www.wired.it/scienza/spazio/2014/11/07/rosetta-sbarco-cometa/

                      

domenica 2 novembre 2014

NASA'S SPACE POWER FACILITY: CADUTA NEL VUOTO

Alcune  piume e una palla da bowling sono fatti cadere nello stesso momento  presso NASA's Space Power Facility in Ohio, in una grande ambiente  in cui è stato fatto il vuoto. Si sa cosa succede ma è sempre affascinante vedere la caduta...


                   

Il Peripatus Juliformis del Phylum Onicofori

                     
                      


L'animaletto è stato scoperto, (almeno ufficialmente), nel 1825 ,  nell' isola di Saint-Vincent, nelle Antille, da un sacerdote, Lansdown  Guilding.
Attualmente il gruppo degli onicofori non ha certo una grande importanza, ma vale la pena di conoscerli perché ci mostrano un probabile passaggio evolutivo intermedio dagli anellidi agli artropodi.
Gli Onicofori, di cui il nostro Peripatus fa parte, mostrano infatti una straordinaria mescolanza di caratteri da verme e da artropode.



L'altra questione che rende particolari gli Onicofori è la loro straordinaria antichità: i fossili finora ritrovati presentano caratteristiche quasi identiche agli Onicofori attuali e risalgono al Cambriano medio, circa 500-450 milioni di anni fa. Per capire meglio, sono due volte più antichi dei dinosauri, solo che i dinosauri sono praticamente scomparsi, con l'unica eccezione degli Uccelli, mentre gli Onicofori continuano tranquillamente a esistere....