sabato 31 gennaio 2015

IL PARADOSSO DEL NONNO E IL VIAGGIO NEL TEMPO ( PASSATO E FUTURO )

Il paradosso del nonno è un paradosso sul viaggio nel tempo.
Il primo a descriverlo fu René Barjavel, uno scrittore francese di fantascienza, nel suo libro " Il  viaggiatore imprudente" (Le voyageur imprudent, 1943). Il paradosso del nonno è stato molto utilizzato, in letteratura e nel cinema, per dimostrare che i viaggi nel tempo sono impossibili.
Il paradosso suppone che un nipote torni indietro nel tempo e uccida suo nonno prima che incontri sua nonna, dunque prima che potessero sposarsi ed avere discendenza. Se ciò fosse possibile, il nipote non sarebbe mai potuto nascere, dunque non sarebbe mai potuto tornare a ritroso nel tempo ed uccidere suo nonno.

                    

Sono state proposte alcune ipotesi ( assai complicate....ma affascinanti )  per risolvere la contraddizione non solo di questo paradosso, ma di tutti quelli derivanti da viaggi nel tempo; ecco le più importanti:

- secondo la teoria del multiverso questo paradosso non è una contraddizione, perché ogni "interferenza" col passato produrrebbe le sue conseguenze solo in un universo parallelo nel quale la storia si evolve in maniera diversa; un universo parallelo viene generato istantaneamente ad ogni singola "interferenza", un viaggio nel passato comporterebbe la creazione di infiniti universi con infinite linee temporali;

- se invece si assume che l'universo esistente sia unico (o che i vari universi siano totalmente isolati, il che è equivalente), allora  deve in qualche modo essere impossibile che il fatto paradossale avvenga; secondo la Congettura di Protezione Cronologica (formulata da Stephen Hawking) deve in qualche modo essere impossibile ogni forma di viaggio indietro nel tempo, per motivi da noi ancora sconosciuti;

- secondo invece il Principio di auto consistenza di Novikov, il viaggio nel tempo non è impossibile, ma le conseguenze che esso produce dal passato verso il futuro sono proprio quelle che hanno reso possibile quel viaggio dal futuro verso il passato: in altri termini è possibile andare indietro nel tempo, ma è impossibile modificare la storia tramite un viaggio indietro nel tempo, poiché esso è già avvenuto nel passato e doveva avvenire nel presente.

-altri scienziati, come Fernando De Felice, docente di fisica all’Università di Padova, ritengono che alcuni buchi neri nascondano macchine del tempo. Infatti i buchi neri sono stelle la cui materia è concentrata in un punto infinitesimo chiamato “singolarità”, dove tempo e spazio si deformano al punto che la traiettoria di una particella si curva su se stessa creando una situazione detta “time loop”. In pratica, la particella in movimento, pur viaggiando nel futuro, ritrova se stessa nel passato. Si ipotizza che, entrando in un buco nero, ci si ritrovi in un anello nel quale il futuro si congiunge al passato e quindi, pur camminando in avanti, prima o poi si torna al punto di partenza. Il rischio sarebbe “solo” quello di rimanere stritolati dalle immense forze gravitazionali.

- un altro paradosso prende in considerazione che un oggetto qualsiasi torni indietro nel tempo. Pertanto, nel momento di arrivo nel passato la massa che costituisce l’oggetto comparirebbe dal nulla, essendo quella materia già presente sotto altra forma, e quindi ci sarebbe una “copia ridondante” priva di passato. Questo, oltre che violare le leggi della logica, viola anche la legge fisica della conservazione della massa-energia.

-William A. Hiscock, professore di fisica al Montana State University, separa il viaggio verso il futuro dal viaggio nel passato. Il primo, infatti, può essere realizzato utilizzando la dilatazione del tempi della Relatività Speciale di Einstein, che sostiene che un orologio, anche biologico, si muove più lentamente man mano che raggiunge la velocità della luce. Perciò partendo dalla Terra su una astronave che riesce ad accelerare fino a raggiungere velocità prossime a quella della luce, si potrebbe compiere un viaggio fino al centro della nostra galassia e ritorno in 40 anni (tempo misurato sulla navicella). Sulla Terra, intanto, sarebbero però passati 60.000 anni e, al ritorno, l’eventuale astronauta si troverebbe quindi nel futuro. Purtroppo un viaggio del genere richiederebbe una grandissima quantità di energia, del tutto irraggiungibile con le tecnologie attuali.

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