martedì 29 gennaio 2013

OMINAZIONE


L'insieme degli eventi attraverso cui si è compiuta l'evoluzione della specie umana viene detto ominazione.

Topo? No, lemure!
Le prime tappe dell'ominazione si svolsero in Africa. Tradizionalmente si fa iniziare l'ominazione circa  70 milioni di anni fa, quando dai mammiferi si svilupparono i primati, l'ordine al quale appartiene l'uomo. Il termine “primati” compare per la prima volta nel XVIII secolo, nelle opere del naturalista svedese Carlo Linneo, secondo il quale i primati costituivano un ordine comprendente scimmie, proscimmie. Il termine è rimasto nell’attuale nomenclatura zoologica per designare l’ordine di mammiferi comprendente le forme del regno animale più simili all'uomo, come le scimmie e le scimmie antropomorfe. I primati ebbero origine tra il Paleocene e l'’Eocene e si presume che si siano evoluti da animali simili agli insettivori. I primati originari erano animali notturni, arboricoli, con mani e piedi prensili, muso piatto; gli occhi erano grandi e frontali e consentivano una visione stereoscopica (percezione della profondità), si presume che fossero simili agli attuali lemuri. Progressivamente alcuni primati divennero diurni, acquisirono la capacità di vedere i colori e per spostarsi da un ramo all'altro adottarono la brachiazione. Questo metodo di locomozione, che consiste nel tenersi sospeso con le braccia, comportò delle modifiche a livello della colonna vertebrale e del bacino, che consentirono la successiva evoluzione della stazione eretta, tipica dell'uomo.


A circa 20 milioni di anni fa risale un gruppo di primati, le Driopitecine, con caratteri umanoidi, ma vita ancora arboricola. Dalle Driopitecine derivarono le Ramapitecine, vissute da 14 a 8 milioni di anni fa. La loro comparsa avvenne quando un lungo periodo freddo determinò il ritiro della foresta tropicale e lo sviluppo di savane, un tipo di vegetazione che male si accorda con la vita arboricola. In effetti, la dentatura delle Ramapitecine rivela un parziale adattamento alla vita al suolo, per cui  nella dieta sono introdotti semi, tuberi, radici.

  La comparsa degli ominidi

Lucy
Si definiscono ominidi i progenitori dell'uomo con stazione eretta e locomozione bipede. I primi ominidi appartengono al genere Australopithecus e i loro resti fossili sono stati trovati in Tanzania e in Etiopia. Essendo bipede, Australopithecus non aveva necessità di impiegare l'arto superiore per la locomozione; questo poté allora perfezionarsi nella manipolazione e nella presa di oggetti. Gli Australopithecus comparvero attorno a 4,4 milioni di anni fa con la specie A. ramidus, della quale conserviamo solo alcuni denti. Di un'altra specie, A. afarensis, è stato scoperto nel 1974 lo scheletro quasi completo di una femmina, che è stata battezzata dagli scopritori Lucy. ( Guarda il video)



Circa 2 milioni di anni fa, da qualche popolazione di un'altra specie, A. africanus, ebbe origine Homo abilis, capace di produrre rudimentali utensili in pietra scheggiata.

Da H. abilis derivò Homo erectus (1,8 milioni di anni fa), più progredito nella fabbricazione degli utensili. H. erectus si spostò dalle originarie terre africane in Eurasia; imparò a utilizzare il fuoco per scaldarsi e forse per cuocere, a cacciare grandi animali, a stabilirsi in accampamenti. Sviluppò il linguaggio, che favorì l'organizzazione degli uomini in tribù.

 L'uomo attuale

Circa 200.000 anni fa H. erectus venne gradualmente sostituito da Homo sapiens.






Uomo di Neanderthal
In Europa, in seguito a migrazioni dall'Africa, l'homo erectus di differenziò in homo neanderthalensis   o uomo di Neanderthal. Egli viveva  in tribù meglio strutturate; si curava  degli  gli anziani e seppelliva  i morti; adottava  forse anche  pratiche rituali.
Probabilmente 35000 anni fa l'uomo di Neanderthal, a causa  del clima rigido delle glaciazioni, si estinse e lo sostituì, o assorbì ,tramite successivi  incroci, l'Homo sapiens sapiens. A questo genere appartengono tutti gli uomini viventi oggi sulla terra. I più antichi resti fossili di Homo sapiens sono di 35000 anni fa; (in Europa, dalla località del ritrovamento, si chiama uomo di Cro-Magnon). Con la comparsa dell’Homo. sapiens assume maggiore peso l'evoluzione culturale: si acquisiscono tecniche più perfezionate di caccia e guerra, compaiono manifestazioni grafiche (pitture e graffiti ritrovati nelle grotte che servivano da abitazione) e oggetti scolpiti con valore magico-rituale. Vengono addomesticati gli animali e si sviluppa l'agricoltura.

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