La cometa 67-P Churyumov-Gerasimenko, accompagnata dalla sonda europea Rosetta, ha raggiunto oggi il suo “perielio”, il punto della sua orbita più vicino al Sole.
L’ESA (European Space Agency) ha fatto sapere che “Choury” si è mostrata “molto attiva”, liberando getti di gas e polveri. La sonda Rosetta è stata in prima linea per documentare lo storico passaggio, pur rimanendo a una distanza di sicurezza di 330 chilometri, mentre il lander Philae, installato sulla cometa da 9 mesi, è rimasto protetto a sufficienza per non surriscaldarsi troppo.
Alle 4.03 ora italiana, la cometa è passata a 186 milioni di chilometri di distanza dal Sole (e a 265 milioni dalla Terra), prima di allontanarsi seguendo la curva ellittica della sua orbita, che si completa ogni sei anni e mezzo.
Il passaggio della cometa rappresenta un’occasione di studio importante per gli scienziati che analizzeranno le particelle organiche rimaste intrappolate nella cometa per 4.6 miliardi di anni. Il calore del Sole provoca, infatti, un’enorme fuoriuscita di gas e polveri, fornendo materiali preziosi da analizzare.
Man mano che la cometa si avvicinava al perielio, con l’aumento della temperatura il ghiaccio sulla superficie è passato allo stato di vapore, liberando gas e polveri e formando, così, la caratteristica chioma.
Grazie alle immagini scattate da Rosetta, gli scienziati saranno inoltre in grado di confrontare l’aspetto di Chury prima e dopo il perielio, acquisendo nuove informazioni sulla composizione della cometa.
La fase di avvicinamento al Sole aveva già reso attiva la cometa e per questo Rosetta era stata spostata a una distanza di sicurezza di 300 chilometri, per evitare il possibile danneggiamento di strumenti o la perdita di orientamento per la fitta nuvola di gas e polveri.
E’ da oltre un anno che Rosetta studia Chury, da marzo 2014, quando è entrata nella sua orbita, analizzandone l’interno, la superficie, e la polvere, il gas e il plasma circostanti. Un aspetto peculiare della sua analisi a lungo termine è costituito dall’osservazione di come le attività aumentano o calano lungo l’orbita della cometa.
“Il perielio è una tappa fondamentale nella vita di ogni cometa e acquisisce ancora maggior significato per la missione Rosetta: è infatti la prima volta che un veicolo spaziale segue una cometa a distanza ravvicinata nel suo viaggio nel sistema solare”, osserva lo scienziato del progetto Rosetta, Matt Taylor. Passato il perielio, gli scienziati continueranno a monitorare per un anno le attività del nucleo, i gas e le polveri emesse dalla cometa.
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