Gli alunni della ex III A, durante lo scorso anno scolastico, ci hanno parlato della tragedia della Diga del Vajont. e di come e perché tutto questo è potuto accadere.
Alle 22,39 del 9 ottobre 1963 a Longarone la gente è già a letto, oppure al bar davanti alla televisione:
si trasmette Real Madrid-Rangers Glasgow di Coppa dei Campioni.
Dal monte Toc si stacca una colossale frana di 260 milioni di metri cubi che precipita nel lago artificiale del Vajont.
La diga tiene, ma un’ondata alta più di cento metri la scavalca.
Cinquanta milioni di metri cubi di acqua - preceduti da uno spostamento d’aria due volte più potente di quello provocato dalla bomba atomica di Hiroshima - si abbattono nella valle del Piave
sommergendo Longarone e le frazioni di Rivalta, Pirago, Faè e Villanova.
Oggi, cinquanta anni dopo, un reportage di Michele Brambilla e Dario Migliardi ( La Stampa ) ci riporta nei luoghi della tragedia, con il racconto dei sopravvissuti e le testimonianze raccolte subito dopo la tragedia. Cliccare sull'immagine per vedere il reportage, per non dimenticare e per riflettere sulla leggerezza con cui spesso degli uomini si relazionano con la natura, senza pensare alle disastrose conseguenze.
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