Distinguere gli esseri viventi l'uno dall'altro e' un'operazione solo apparentemente facile, basti pensare che solo tra gli insetti esistono almeno 1 milione di specie diverse. Per cercare di mettere ordine ai tentativi fatti fino a quel quel momento per classificare gli esseri viventi noti, il naturalista svedese Carl Linnaeus (noto come Linneo) propose alla fine del '700 un metodo rigorosamente scientifico che permettesse di dare un 'nome e cognome' ad ogni vivente.
Nel corso degli anni il metodo e' stato sempre piu' affinato, grazie anche ai progressi fatti nel campo della genetica. "Gia' da anni - ha commentato lo zoologo Maurizio Casiraghi, dell'Universita' di Milano Bicocca - l'analisi di alcune sequenza di Dna sono uno strumento importantissimo per la classificazione degli esseri viventi". Si tratta pero' di marcatori, ossia brevi tratti di Dna, la cui 'lettura' offre preziose informazioni ma non certo abbastanza da poter classificare tutti gli esseri viventi. Il nuovo passo in avanti suggerito dai ricercatori statunitensi e' ora quello di sequenziare l'intero genoma degli esseri viventi e identificarli quindi con una sorta di 'codice' unico. "E' certamente un passo sensato - ha proseguito Casiraghi - ma con le tecnologie attuali, nonostante gli enormi progressi fatti, si puo' pensare di farlo per ora solo con gli esseri unicellulari come i batteri. Decodificare l'intero genoma di viventi complessi, ad esempio le piante, non lo ritengo ancora proponibile a livello massivo".
Un nuovo sistema che avra' quindi bisogno ancora di anni per vedere pienamente la luce ma che ha gia' iniziato a muovere i primi passi. Clicca sull'immagine per vedere quanto il nostro DNA sia simile agli altri esseri viventi. Stupisce un po' vedere che siamo più simili ai topi che ai cani o alle mucche. "La classificazione genomica non mandera' pero' necessariamente il sistema di Linneo in pensione. Si tratta infatti di due sistemi diversi che potranno esistere fianco a fianco aumentando la capacita' di classificazione".
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