domenica 11 ottobre 2015

PERCHE' IN AUTUNNO LE FOGLIE CAMBIANO COLORE E CADONO?

 Nelle cellule delle foglie si trovano i carotenoidi (pigmenti chimici responsabili del colore arancione delle carote o del giallo del mais) che però restano invisibili sotto il verde della clorofilla (il pigmento chimico che cattura l'energia del sole). Ma in autunno, quando le foglie si stanno avvicinando alla fine del loro ciclo di vita, la clorofilla diminuisce e il giallo-arancione del carotene e degli altri pigmenti (che normalmente sono nascosti dal verde della clorofilla) prende il sopravvento e si rivela.

Le piante producono anche altri pigmenti, gli antociani (dal greco anthos=fiore e kyàneos=blu), che hanno una tinta rossastra-blu e la funzione di "crema solare" contro alcuni raggi ultravioletti (sono anche responsabili del colore blu di molti frutti come i mirtilli). Quando la clorofilla e gli antociani coesistono, il colore delle foglie può virare verso il bronzo, come nei frassini. A concentrazioni sufficientemente elevate, gli antociani fanno invece sembrare una foglia quasi viola, come negli aceri giapponesi.
Infine, i colori autunnali più grigi si formano quando le foglie sono completamente morte perché avviene la degradazione dei cloroplasti (corpuscoli cellulari che contengono la clorofilla). E quando le foglie sono secche, i pigmenti si legano insieme e una "poltiglia marrone".



Tutte le piante perdono le foglie per sostituirle con altre più nuove e più efficienti. Piante sempreverdi come le conifere (per esempio pini e abeti) lo fanno continuamente durante tutto l’anno, quelle decidue invece le perdono tutte insieme appena prima della stagione più critica. Nei nostri climi questa corrisponde all’inverno, durante il quale la disponibilità di luce è scarsa e la possibilità di subire danni da congelamento è molto elevata. Il costo energetico che avrebbe il mantenimento delle foglie in salute supera i benefici della fotosintesi, limitata dalle lunghe notti e dalla poca luce. L’allungarsi del periodo di buio giornaliero è percepito dalle piante che in autunno iniziano un processo di smantellamento delle strutture fogliari per riciclarne i costituenti. Allo stesso tempo il trasporto di nutrienti verso le foglie viene limitato da cambiamenti strutturali che avvengono alla base di ciascuna foglia, tra il picciolo e il ramo a cui sono attaccate. Qui si trova la zona di abscissione, formata da cellule che con il procedere dell’autunno si degradano, fino a isolare del tutto la foglia dal fusto. Al termine del processo le connessioni con i rami sono così deboli che il vento è sufficiente a fare cadere le foglie.

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