La macchia solare denominata AR1944, apparsa lo scorso primo gennaio, è una delle macchie solari più grandi registrate nell’attuale ciclo in corso. E’ talmente grande da poter essere osservata ad occhio nudo all’interno del disco solare. Per quanto la zona interessata appaia al momento relativamente tranquilla e stabile fin dalla sua comparsa il primo giorno di quest’anno, una regione di queste dimensioni ha comunque tutte le potenzialità per produrre attività significativa.
Una macchia solare è una regione della superficie del Sole (la fotosfera) che è distinta da una temperatura minore dell'ambiente circostante, e da forte attività magnetica. Anche se in realtà le macchie solari sono estremamente luminose, perché hanno una temperatura di circa 4000 kelvin, il contrasto con le regioni circostanti, ancora più luminose grazie ad una temperatura di 6000 kelvin, le rende chiaramente visibili come macchie scure. Numerose macchie simili sono state osservate anche in stelle diverse dal Sole, e prendono il nome più generale di macchie stellari.
Girando su se stesso, il Sole produce una quantità enorme di campi magnetici molto potenti. Le macchie solari, che spesso raggiungono un diametro superiore a quello della Terra, si verificano nei punti in cui è più intensa l’attività magnetica e dai quali si scatenano violentissime tempeste solari. Questi eventi proiettano particelle cariche per milioni di chilometri nello spazio circostante e non è raro che queste raggiungano la Terra, causando diversi problemi soprattutto ai satelliti e ai sistemi per le telecomunicazioni.
Il Sole è la stella madre del nostro sistema solare intorno al quale orbitano la Terra, gli altri sette pianeti principali, i pianeti nani, i loro satelliti naturali e altri corpi celesti. La massa del Sole costituisce il 99,9 per cento della massa complessiva del sistema solare. Si stima che il Sole abbia 4,57 miliardi di anni di età. La Terra ha circa 4,54 miliardi di anni e farà una brutta fine quando il Sole inizierà a espandersi fino a raggiungere le dimensioni di una gigante rossa fra circa 5 miliardi di anni. Ma non sarà sicuramente un problema per le specie viventi terrestri: si stima che il pianeta tra 500 milioni di anni non sarà più adatto ad ospitare forme di vita per come le conosciamo.
N.B. Osservare ad occhio nudo, non significa che non si devono proteggere gli occhi!!
Tra i mezzi da non impiegare assolutamente:
- il vetro affumicato con una fiamma (per la presenza di disomogeneità e per il ridotto potere filtrante del nerofumo)
- gli strati sovrapposti di pellicola in bianco e nero esposta alla luce e poi sviluppata, o qualsiasi altro tipo di negativo fotografico
- gli occhiali da sole (anche quelli più scuri per alta montagna non garantiscono una protezione adeguata)
- la visione per riflessione su superfici d’acqua (l’intensità della radiazione riflessa è ancora eccessiva).
Il mezzo più economico e sicuro per l’osservazione diretta è costituito dal vetro per saldatura di gradazione 14, venduto in diversi formati nei negozi di articoli per saldatura e ferramenta.
Nei negozi di foto-cine-ottica, che trattano articoli per l’astronomia, si trovano invece degli occhiali speciali, con montatura di cartone oppure plastica, dotati di filtri appositamente progettati per l’osservazione del Sole, certificati dalla stampigliatura "CE".
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