domenica 16 febbraio 2014

ASK, FM, INFORMAZIONI PER..GENITORI

Che cos' è Ask.fm? Fondato da due fratelli lettoni, è un  sito nato anche con buone intenzioni: mettere in contatto adolescenti giovani e un po’ timidi tramite il meccanismo della domanda.
Dicono che Ask.fm uccida, come se di per sé uno strumento informatico (perché i social network, in primis, sono questo…) possa essere un assassino. Del resto la cronaca nera è piena di casi di suicidio legati ad Ask.fm: c’è quello di Hannah Smith, quattordicenne  di Lutterworth (Inghilterra) che si è impiccata lo scorso 2 agosto dopo aver subito insulti e offese sul social network. Poi, più da vicino per noi, c’è il suicidio di domenica di una ragazza a Cittadella.  Nadia, 14 anni, dopo aver lasciato diverse lettere, si è tolta la vita lanciandosi dall’ex hotel Palace di Borgo Vicenza a Cittadella. A pesare, dicono gli inquirenti, anche gli insulti subiti su Ask.fm. 
Dicono che il problema sia l’anonimato, contro il quale non c’è difesa. Né giuridica, né tanto meno morale. La pesantezza di insulti che tutti possono leggere devasta gli adolescenti, un social network del genere è un “letamaio in cui non mettere piede”, giusto per citare uno dei tanti articoli a tema apparsi di recente sul web.
Qui  analizziamo il fenomeno a 360 gradi cercando di spiegare come nasce, cosa si propone di fare e come è legalmente regolamentato Ask.fm.

Cos’e’
In primis, va detto che Ask.fm è una community particolare, assimilabile ai vari social, ma con una caratteristica atipica: gli utenti possono interagire in forma anonima. E di utenti su Ask.fm ce ne sono 60 milioni, più di tredici si collegano quotidianamente, l’Italia è il paese che ne conta di più.

Su Ask.fm, che è tra i siti più utilizzati dai teenager, si possono porre domande per ottenere risposte, e per rispondere, questo sì, occorre registrarsi. L’ingresso è vietato ai minori di 13 anni, ma sai che deterrente su Internet (al netto dei filtri e dei divieti installati dai genitori sul pc di casa o sui tablet dei figli, of course)?!

Alcuni lo chiamano l’anti Facebook, proprio per il suo carattere di anonimato: tutti gli utenti possono condividere foto e pensieri in completa libertà e il potersi nascondere dietro a un nome falso toglie i freni e annulla ogni tipo di inibizione, permettendo ai bulli della rete di insultare chiunque senza alcun limite. Questo, ovviamente, non è possibile sui social tradizionali perché esiste un controllo, sporadico ma pur sempre presente, e perché l’identificazione di chi insulta funge da deterrente all’uso improprio di opinioni personali.

Cosa dice il regolamento

Qui potete leggerlo anche senza essere iscritti, mentre vi rimandiamo ai termini di servizio per avere un quadro onnicomprensivo del social. Prima di tutto è interessante la parte dedicata alle Domande che superano i limiti e che riporta: “Se si riceve una domanda che provoca disagio per qualsiasi motivo, non rispondere alla domanda, comunicarlo ad un genitore, tutore o a qualsiasi altro adulto di fiducia e bloccare l’utente che l’ha inviata in modo da impedire ulteriori contatti. Se la persona continua ad infastidire l’utente, segnalare l’abuso ad Ask.fm premendo il pulsante di segnalazione o direttamente alle forze dell’ordine“.
Per quel che riguarda l’anonimato, sempre sulle condizioni di Ask.fm si legge che “l’utilizzo dell’anonimato non dovrebbe servire a porre domande maligne od offensive. Il nome di chi pone una domanda anonimamente su Ask.fm viene tenuto nascosto alla persona alla quale si pone la domanda e agli altri utenti del sito. Non riveleremo mai l’identità di chi pone una domanda anonima all’utente. Questo può essere utile se si è timidi o se si pensa che chi riceve la domanda sia più a suo agio rispondendo a una domanda senza sapere chi l’ha formulata. Chi non rispetta i regolamenti è responsabile del proprio comportamento e Ask.fm è in grado di fornire informazioni di identificazione alle forze dell’ordine, se necessario“.

Come proteggersi?

Probabilmente l’unico modo per proteggersi è non iscriversi ad Ask.fm. Purtroppo, non essendoci controllo, la giungla mediatica non è controllabile. Si comincia con ”Ti piace andare al cinema?” e “Qual è il tuo hobby preferito“, e si passa magari senza preavviso ad un “Hai disturbi alimentari?“, “Hai mai usato droghe“, “Sei vergine?“, “Sei omosessuale?“.
Su Ask.fm non c’è controllo o filtro umano a quello che viene scritto. C’è un’avvertenza molto chiara quando ci si collega al sito: nessuno monitora il contenuto, anche se i comportamenti illegali, diffamatori e lesivi dell’utenza sono proibiti.
Ma nonostante i deterrenti, la frequentazione di Ask.fm è stata associata a un numero rilevante di episodi di cyberbullismo. Utilizzando Ask.fm si è esposti da subito a domande anonime, che sono attivate di default. Basta che l’utente, manualmente, modifichi l’impostazione, per garantirsi un minimo di protezione. Messaggi come “Ucciditi”, “Prenditi un cancro”, “Bevi dell’ammoniaca” sono state segnalate dagli utenti in tutto il mondo ma non c’è modo di risalire a chi insulta soprattutto se chi insulta si iscrive con un nome fittizio.
Ma abolire l’anonimato su internet è un nonsenso, alla luce delle decine di social che aprono ogni giorno e che possono potenzialmente esporre gli adolescenti a rischi del tutto simili. Tinder, Kik, Snapchat e altri network minori e molto usati dai ragazzi sono spazi in costante espansione, su cui effettuare controlli di sicurezza diventa complicato.
Ci sono stati suicidi anche per post su Facebook, del resto. Ipotizziamo Ask.fm diventi un sito blindato. Ok, e allora? Due minuti dopo ne aprirebbe subito un altro aperto e anonimo e via.La prima mossa dovrebbe arrivare da Ask.fm, disabilitando come impostazione base le domande anonime, che naturalmente sono uno dei punti di maggior attrazione del sito.

Soluzioni

Lo scorso 12 febbraio le senatrici del Pd Donella Mattesini ed Elena Ferrara hanno proposto subito l’approvazione di un disegno di legge sul cyberbullismo, mentre da più parti si richiese la chiusura di Ask.fm. “Sono nove dall’inizio dell’anno i minori che si sono tolti la vita in seguito ad episodi di questo tipo“, hanno detto le due senatrici.
Ok, ci può stare, ma ancora meglio ha fatto il sindaco di Fontaniva (Padova) che deciso di organizzare due incontri a marzo con la polizia postale per spiegare ai genitori le insidie del web e come mettere al riparo i propri figli da situazioni pericolose come il cyberbullismo.
Perché possiamo fare quello che vogliamo, ma il punto chiave rimane l’attenzione dei genitori verso le attività dei figli.  Chiudere Ask.fm non risolverebbe di certo il problema del cyberbullismo. Certamente gli insulti e le minacce dovrebbero avere un limite e l’anonimato non dovrebbe essere così garantito, ma bisognerebbe inoltre affrontare il cyberbullismo nello stesso modo in cui si affrontava il classico bullismo tra i banchi di scuola.
Così come, ma non vogliamo entrare nel merito di argomentazioni troppo particolari, bisognerebbe capire che se una ragazza di 14 anni arriva a suicidarsi il suo disagio probabilmente va ben oltre un social network e degli insulti gratuiti.

Da: http://www.pionero.it/2014/02/14/ask-fm-come-funziona-e-come-proteggersi/



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