venerdì 16 agosto 2013

ANTICHI SISTEMI DI NUMERAZIONE (SUMERI, EGIZIANI)

Un sistema di numerazione è un modo di esprimere e rappresentare i numeri attraverso un insieme di simboli. Tutte le civiltà conosciute hanno ideato un sistema di numerazione, a partire dalle popolazioni primitive che adottavano il sistema di numerazione additivo fino all'epoca attuale, in cui è diffuso il sistema di numerazione posizionale.

Vediamo alcuni sistemi di numerazione antichi e più conosciuti e iniziamo dai Sumeri ( terzo millennio a.C.


 Il sistema di numerazione sumero usava due soli simboli ed era di tipo misto, additivo e posizionale. I simboli sono composti per formare i numeri fino al 59 in maniera additiva, mentre dal 60 in poi la rappresentazione diviene posizionale in base 60. 
Lo stesso simbolo assumeva, infatti, il valore diverso se scritto distanziato con uno spazio dagli altri. 
I simboli utilizzati come detto sono due, infatti lo stilo usato per le incisioni sulle tavolette d'argilla fresca era impiegato secondo due modalità di incisione: di taglio e di piatto. 
Il  simbolo Y viene utilizzato per rappresentare le unità mentre <  rappresenta le decine. 

                                                     
                                                 
Dopo il numero 60 viene utilizzata la notazione posizionale, ciò fa risparmiare una notevole quantità di simboli


Notiamo che manca un simbolo per lo zero


La numerazione Egiziana


Il sistema di numerazione egizio è di tipo additivo con base decimale. Nella scrittura geroglifica, usata per iscrizioni su lapidi e monumenti, i numeri vengono rappresentati tramite la giustapposizione di sette simboli rappresentanti le potenze di 10, da 1 a 1000000. Non esiste lo zero, né come segno né come spazio vuoto. Uno dei più antichi reperti con numeri scritti in geroglifici è la cosiddetta mazza del faraone Narmer (3000 a.C. circa) che commemora la conquista delle regioni del delta del Nilo e in cui sono riportati alcuni grandi numeri. 

Un unico trattino verticale rappresentava l'unità, un archetto capovolto veniva usato per indicare 10, un laccio più o meno somigliante ad un punto interrogativo rappresentava 100, un fiore di loto 1000, un dito piegato 10000, un barbio (simile a un girino) 100000 e una figura inginocchiata  1000000.




Ad esempio il numero 3673 si poteva scrivere così:


Tuttavia il  disegno delle cifre geroglifiche era eccessivamente minuzioso per consentire una trascrizione dei numeri semplice e rapida. Fu per tale motivo che gli scribi egizi cercarono di semplificare al massimo il grafismo e la struttura delle loro cifre originarie, pervenendo ad una notazione numerica assai sintetizzata, nota con il nome di numerazione ieratica. La numerazione rimane decimale, ma il principio ripetitivo della numerazione geroglifica viene sostituito con l'introduzione di simboli speciali che rappresentano i numeri da 1 a 9 e i multipli delle potenze di 10. 



Questo sistema ieratico richiedeva una maggiore memoria per ricordare i simboli, tuttavia permetteva di usarne una minore quantità come riportato in questo esempio:


Il più esteso papiro egizio di natura matematica giunto fino a noi è il “papiro di Rhind ”, che deve il uo nome all'antiquario scozzese Henry Rhind che lo acquistò nel 1858 a Luxor,in Egitto.È anche noto come Papiro di Ahme dal nome dello scriba che lo trascrisse verso il 1650 a.C.durante il regno di Aphophi (quinto sovrano della XV dinastia), traendolo da un papiro precedente composto fra il 2000 a.C.e il 1800 a.C. Si trova attualmente al British Museum, è scritto in ieratico ed è largo 33 cm e lungo 3 m.Contiene tabelle di frazioni e 84 problemi aritmetici,algebrici e geometrici con le relative soluzioni.



1 commento:

  1. Una bella ricerca che ho fatto ho preso un bel DIECI grazie

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