Iniziamo con questo post, una raccolta di alcuni dei passi compiuti dalle scienze mediche, quei passi che hanno consentito e consentono a molti di noi di guarire da malattie, traumi e disfunzioni del nostro organismo.
Una miriade di ricercatori (alcuni scienziati, altri no, ma tutti animati dal desiderio di riuscire a sconfiggere lo stato di sofferenza e di ridare la salute al paziente) hanno per secoli cercato di capire qualcosa del corpo umano: come è costruito internamente a livello macroscopico e microscopico (Anatomia), come funzionano le varie parti (Fisiologia), quali malattie e disfunzioni si verificano (Patologia) e come possono essere curate.
Questa serie è dedicata a tutte queste persone, studiosi e sperimentatori, dei quali dovremmo ricordarci quando superiamo una tonsillite o ci proteggiamo con una vaccinazione o facciamo una radiografia o misuriamo la pressione del sangue ecc ecc.
Parleremo dei primi medici greci, dei primi scienziati che ebbero il coraggio di guardare "dentro" il corpo umano, di quelli che cercarono di capire come funziona ogni parte e di quelli che si preoccuparono delle microstrutture, spiegando così il funzionamento di molti organi. Parleremo di quelli che pian piano compresero che molte malattie non derivano da arie cattive (Mal aria e miasmi), ma da infezioni di microrganismi patogeni.
E, una volta scoperto questo, trovarono antibiotici per combattere i batteri, antivirali contro i virus e vaccini contro entrambi, senza dimenticare l'igiene, pratica sconosciuta per tutto il medioevo e fino al 1700
Accanto alle scoperte degli scienziati, meriteranno di essere ricordate anche invenzioni vincenti, come il microscopio, la siringa ipodermica, la radiografia, lo stetoscopio, l'anestesia e qualche altra.
Se qualche dottore in Medicina avrà la bontà di leggerci non si scandalizzi della eccessiva semplicità delle presentazioni, che hanno soltanto uno scopo didattico e sono rivolte prevalentemente ad alunni ed ex alunni: Ovviamente accetteremo volentieri qualunque segnalazione di errori, ma loro (i Medici, del passato e attuali) accettino fin d'ora la nostra gratitudine per il loro prezioso, indispensabile lavoro.
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