mercoledì 26 dicembre 2012

ISAAC NEWTON


Lo scienziato inglese più noto, secondo alcuni la più geniale mente di tutti i tempi, nacque nel Lincolnshire da una famiglia di agricoltori. La sua fama è legata ai suoi numerosissimi contributi scientifici in tantissimi campi della fisica e della matematica. Da ragazzo studiò a Cambridge dove conobbe il pensiero di Aristotele, ma fu ben presto attratto dagli scritti di Cartesio , Boyle, Galileo , Keplero. Ancora giovane iniziò ad elaborare le proprie idee partendo dai fondamenti di quello che oggi viene conosciuto come calcolo differenziale, della cui scoperta Newton divide il merito con G.W. Leibniz.
Nell'opera intitolata 'Optics' Newton si occupa di fisica, in particolare delle proprietà della luce. E' sua l'invenzione del prisma trasparente che permette di scomporre la luce bianca nei colori dell'iride, così come pure quella del telescopio a riflessione. Egli abbraccia una teoria corpuscolare della luce, in contrasto con la teoria ondulatoria di R.Hooke.

 Passò poi ad occuparsi di meccanica celeste, cioè del moto delle stelle e dei pianeti, e partendo dalle tre leggi di Keplero giunse alla scoperta e alla formulazione della legge di gravitazione universale, valida cioè per tutti i corpi, dalla Luna alle stelle alla famosa mela.

Satelliti e proiettili ubbidiscono alla stessa leggge












Con la legge di gravità Newton giunse a un unico principio capace di render conto di una quantità sconfinata di fenomeni. Infatti, la forza che fa cadere a terra una pietra o una mela è della stessa natura della forza che tiene la Luna vincolata alla Terra, e la Terra vincolata al Sole;  questa forza è quella stessa che spiega il fenomeno delle maree (come effetto combinato dell'attrazione del Sole, e della Luna sulla massa d'acqua dei mari). Cadeva in modo definitivo il dogma di una differenza essenziale fra i cieli e la terra, fra la meccanica e l'astronomia: i corpi celesti si muovono secondo orbite ellittiche, perché su di essi agisce una forza che li allontana continuamente dalla linea retta secondo la quale, per inerzia, essi continuerebbero il loro movimento.
pendolo di Newton
In meccanica Newton diede contributi essenziali, come la precisa enunciazione dei tre principi fondamentali che ancor oggi sono alla base di questa disciplina:  ( Un corpo persiste nel suo modo uniforme finché non agisce su di esso una forza esterna (legge di inerzia); Una forza (F) procura a un corpo un’accelerazione (a) ed è direttamente proporzionale alla sua massa m: F=ma; A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria).
A conclusione delle sue grandi scoperte pubblicò la sua opera fondamentale, scritta in latino. Essa si intitola 'Philosophiae naturalis principia mathematica' . Nei Principia, che molti  considerano il più grande lavoro scientifico di tutti i tempi, egli espone anche  le sue concezioni relativamente allo spazio e al tempo che sono  'assoluti', cioè esistono anche senza movimento né materia, con la funzione di puri contenitori, nello stesso modo in cui l'esistenza di una stanza prescinde dalla mobilia che contiene. 
Per i suoi meriti scientifici fu per lunghi anni presidente della Royal Society e, primo scienziato al mondo, ricevette la nomina a Cavaliere dalla Regina Anna .
Per Newton la scienza non ha il compito di scoprire sostanze o essenze o cause essenziali. La scienza non cerca l'essenza della gravità, ma si accontenta che questa esista di fatto e che spieghi, per esempio, i movimenti dei corpi celesti e le maree.Certo è lecito chiedersi quale sia la causa della forza di gravità ma Newton risponde: " Non invento  ipotesi".

Ecco qui le quattro regole del metodo newtoniano, formulate nei Principia.

Il cosmo di N.  diventa tridimensionale
1. Attenersi alle sole cause necessarie per spiegare un fenomeno, ovvero fare proprio l'assunto del rasoio di Ockham "Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem", eliminando le spiegazioni complesse a favore di quelle più semplici.

2. Stessi fenomeni  medesime cause, ovvero, nel caso si osservi un fenomeno identico a un altro, applicare al fenomeno le stesse spiegazioni dell'altro. Questo significa che ogni fenomeno che si ripete identico ad un altro, dovra essere ricondotto a una sola spiegazione e non a diverse.

3. Le qualità che appartengono a certi corpi possono essere considerate come appartenenti a tutti i corpi in generale: è il metodo induttivo.

4. I risultati a cui si è giunti  vanno considerati validi fino ad ulteriore conferma, ribadendo  la natura perfettibile della fisica e della scienza moderna, un processo cognitivo sottoposto a continua revisione.

L'ordine del mondo mostra tuttavia per Newton,  con tutta evidenza, l'esistenza di un Dio sommamente intelligente e potente. Tuttavia egli afferma: "Come il cieco non ha nessuna idea dei colori, così noi non abbiamo nessuna idea del modo in cui Dio sapientissimo percepisce e capisce tutte le cose. Egli è completamente privo di corpo e di figura corporea, per cui non può essere né visto, né udito, né toccato; né deve essere adorato sotto la rappresentazione di qualche cosa di corporale".
Sir Isaac Newton è considerato uno dei padri della scienza moderna, ma è una personalità molto complessa, dedita fra l'altro anche a ricerche magiche ed alchemiche. Insieme a Copernico, Keplero e Galileo, egli  è considerato il padre della moderna scienza; il poeta neoclassico Alexander Pope scrisse questo epitaffio:" La Natura e le sue leggi erano celate nell’oscurità. Dio disse: “Sia Newton!”, e tutto fu Luce. "





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